La Coinquilina cap.19
Data: 15/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta
... movimento. Molto probabilmente la sua dimostrazione di affetto nei miei confronti mi ha aperto gli occhi e anche la mente” Laura ascoltò senza interrompere, fino a quando non percepì che avrebbe potuto prendere la parola. “Bene Gustavo. Quindi in un certo senso, avevi bisogno di non sentirti un mero oggetto sessuale per la tua coinquilina. Il suo interesse ha scaturito in te la voglia di accettare i tuoi naturali istinti e magari anche di viverli. Ma ne hai parlato con lei? Voglio dire, cosa hai intenzione di fare?” Gustavo ci pensò un attimo poi disse deciso: “Vorrei provare a frequentarla, a chiederle di uscire e di provare ad essere qualcosa di più che due coinquilini, magari una coppia...non so dovrei vedere se...” A quel punto Laura non poté fare a meno di stopparlo. “Non credo sia una buona idea. O meglio, non precipitare le cose. La tua compagna di appartamento ti ha appena insegnato a guardare le cose sotto un altro punto di vista. Non etichettare già a priori la vostra relazione, o quantomeno, non essere precipitoso nel definirla. Vivi questa esperienza e attendi di vedere cosa ne nasce. Dai sfogo ai tuoi desideri senza cercare di delimitarli. Senza costrizioni, né paletti”. Gustavo si sentì leggermente scoraggiato da quella risposta, per lui le relazioni erano stare insieme o non stare insieme, non c’erano vie di mezzo. Le amanti occasionali erano donne di passaggio, ma le donne con cui aveva condiviso qualcosa di più erano comunque sempre state catalogate come ...
... fidanzate. Non amava le situazioni incerte, ma forse era un ulteriore sforzo che la sua psicologa gli stava chiedendo. Non si ripromise di seguirlo, ma lo prese in considerazione. Rientrò a casa con una tremenda voglia di rivedere Sara. Venne accontentato: la trovò stesa sul divano facendo zapping con il telecomando. Era vestita con una canottiera bianca a costine, con le spalline lunghe e sottili, che le lasciavano ampie porzioni di seno scoperte. In quella posizione, con le gambe piegate, le arrivava a malapena sotto la pancia. Il seno destro le strabordava da un lato dato l’inesistente sostegno. La salutò con un cenno e dopo aver posato la borsa con il laptop nel corridoio, si avvicinò sedendosi accanto. Con un gesto istintivo, Sara allargò le gambe per fargli spazio. Gustavo sapeva bene cosa avrebbe trovato abbassando lo sguardo. Ciò nonostante la guardò dritta negli occhi senza proferire parola. Sara fece una smorfia interrogativa come a chiedere cosa volesse da lei. Si avvicinò al suo volto, sdraiandosi leggermente sul corpo morbido e sinuoso e le accarezzò la fronte. “Che hai?” gli chiese con aria divertita. Non ebbe che una risposta. “Zitta”. Gustavo iniziò a baciarla con un trasporto inequivocabile, afferrandole il viso e il collo con la stessa mano. Sara si lasciò andare senza nessuna remora accompagnando la sua mano e accarezzandolo a sua volta. Si baciarono per quasi dieci minuti fino a che Gustavo non decise di spostare la sua bocca sul suo candido collo ancora ...