Un Mondo Spietato - Capitolo 2 - Il Dravor
Data: 16/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss
... situazioni peggiori di non pochi schiavi. Infatti se gli schiavi non potevano possedere beni immobili o altri schiavi o svolgere attività in proprio era pur vero che alcuni di loro, sotto forma di paga o di regali, dei loro padroni potevano accumulare anche discrete fortune. Nel centro di Kuanta si trovava di tutto: negozi, cantine, locali per ammazzare il tempo e divertirsi, servizi di ogni genere. Ogni bene affluiva dalle diverse provincie del Dravor nella ricca capitale: tessuti e legname, ferro e gioielli, materiali edili e mobili, schiavi e cavalli, alimentari e liquori. La lingua che si impose fu un misto delle diverse e principali lingue che tutti quegli uomini parlavano, vennero create nuove parole che non esistevano per descrivere le nuove usanze ed i nuovi costumi. Anche l’abbigliamento sentì l’influsso delle diverse culture che si fusero nel Dravor, essenzialmente quella occidentale, quella orientale e quella africana. Il clima del Dravor era prevalentemente caldo, tranne in qualche zona di montagna non venivano quindi utilizzati cappotti, soprabiti e pellicce. Le pellicce più preziose venivano quindi utilizzate a scopo essenzialmente decorativo e per abbellire e riscaldare le case, conservavano quindi il valore che avevano avuto in passato, ma non erano richieste in grande quantità, ne guadagnò la salute degli animali più rari. La pelle degli animali più comuni venne invece utilizzata per diversi scopi, forse anche più di prima, per quanto riguardava ...
... l’abbigliamento, essenzialmente per le scarpe e le borse. I dravoriani più poveri, i soldati, le guardie e coloro che svolgevano lavori manuali nei campi o nelle officine vestivano generalmente in pelle. I sarti o le fabbriche tessili utilizzavano la pelle di bufali, gazzelle ed animali molto diffusi per realizzare giacche e pantaloni destinati a questa gente che costituiva, dopo gli schiavi, il nucleo più vasto del Dravor. I più ricchi avevano anche loro dei vestiti di pelle per le attività all’aria aperta. Si può dire che i vestiti in pelle venivano dalla tradizione africana, si trattava di giacche larghe e comode e di pantaloni che si indossavano quando si stava nella foresta o nella savana o si andava a cavallo. Generalmente con questo abbigliamento, sia gli uomini che le donne, indossavano calzature che erano scarponi o scarponcini o stivali. Il cavallo nelle diverse situazioni in cui poteva essere impiegato era diventato l’unico mezzo di trasporto del Dravor. I dravoriani benestanti o che non svolgevano lavori manuali, oltre ai vestiti più sportivi in pelle, avevano nel loro guardaroba, per quanto riguardava gli uomini, giacche e pantaloni di tessuti freschi come il lino o la seta o di lana leggera, si trattava di vestiti larghi e comodi, sfarzosi e colorati, che indossavano gli impiegati degli uffici o gli uomini più importanti, la differenza era essenzialmente data dal valore del tessuto, dal taglio e dalla sartoria. Le donne indossavano vestiti e gonne, anche questi erano larghi, ...