Le sue corde. Volume 1
Data: 17/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: valchiria96
... risorgerai priva di quelle catene che da sola hai legato alla tua vita.”- Queste parole sembrato essere pronunciate da un angelo più che da una bestia assatanata. Forse è veramente il mio punto di svolta, forse dovrei fidarmi di queste parole. Non che abbia molte alternative comunque. -”Ora però, puttanella, apri quelle gambe, fai vedere alla tua Miss cos’hai li sotto”- E’ tornata, quel tono e quello sguardo così selvaggio si riaccendono come se mai quella fiamma fosse mai stata spenta. -”Si Miss, sono tua Miss”- Sono le uniche parole che riesco a pronunciare. Irene si sposta proprio dietro di me. Mi stringe il seno come se fosse pongo, mentre con l’altra mano e senza alcun ritegno si insinua sul mio sesso e senza neanche concedermi il lusso di una lieve eccitazione penetra il mio corpo. Gemo dal dolore, ma con quei suoi baci sul collo e quella delicatezza con la quale morde le mie orecchie placa i miei sensi trasportandomi poco a poco verso un nuovo orizzonte di passione. -”Sei fresca proprio come immaginavo”. - Sussurra lei. -”Sento che ti stai eccitando, stai diventando un fuoco li sotto”- Oh si, è vero. Non sono mai stata toccata in questo modo da una donna prima d’ora. -”Ora però basta, razza di ingorda! Sei schifosa, non faccio in tempo a toccarti che già sei bagnata come una lurida sgualdrina!”- Mi spinge con violenza sul tavolo. All’impatto, con la testa, colpisco il calice ancora sporco di vino che si infrange in mille pezzi cadendo a terra. Con una mano mi tiene ...
... giù, ferma su quell’asse di legno. Afferra intanto la paletta ancora intrisa d’olio, con la quale poco prima si è servita l’arrosto, e inizia con violenza a tirarmela sul culo. Colpo dopo colpo, gemito dopo gemito, dopo che quell’olio ancora tiepido è sceso quasi fin sotto ai piedi, le mie chiappe sono ormai un bollente fuoco. All’istante Irene lascia cadere l’utensile a terra, mi afferra un spalla e mi tira su. Mi gira di scatto, e mentre ancora mi tiene per i capelli, mi bacia sulla bocca mentre con la gamba si struscia contro il mio sesso. Quell’alternanza tra dolore e affetto mi confonde. Sembra quasi che neanche lei sappia bene cosa farne di me. -”Guarda la mia gamba! Guarda come l’hai bagnata”- Mi urla contro mentre con un dito raccoglie i miei umori per poi portarseli alla bocca. -”Certo che però, hai una fighetta proprio di zucchero eh!”- La guardo quasi con soddisfazione. -”A quanti l’hai fatta leccare? Visto quanto sei troia scommetto che neanche tu sapresti rispondermi”- -”No infatti, non lo so”- Replico io, e lei di tutto punto mi risponde con un sonoro schiaffo sul viso. “Non hai un briciolo di educazione. Devi chiamarmi Miss quando ti rivolgi a me, chiaro?”- -”Perdonami Miss, non accadrà più”- Sono ormai bagnata, dolorante e sconcertata. Non so dire se eccitata. -”Spero sia l’ultima volta dannazione, ora dovrò punirti, è solo colpa tua se ora sono costretta ad aggiungere una lingua a tutte quelle che hai già preso tra le gambe”- In un lampo mi ritrovo con il suo ...