1. Federica 19


    Data: 17/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Italy456987

    Durante la cena, la cappella dello zio Mario ce l’avevo in mente in continuazione, mi rivedevo il momento in cui entrava nel culo della zia lentissimamente….non riuscivo a mangiare da come mi ricompariva davanti agli occhi.
    
    Gli zii invece erano tranquilli e rilassati dopo l’inculata selvaggia alla quale avevo assistito.
    
    L’idea che tra un paio d’ore sarei stato (anzi stata) nelle grinfie di quegli uomini non mi spaventava quasi più, non vedevo l’ora.
    
    A fine cena, la bellissima cappella dello zio passò dalla mia testa alla mia mano…..
    
    Seduto accanto a me, aveva tirato fuori il pisellone sotto il tavolo e mi aveva preso la mano poggiandola proprio su quella cappella a cui non riuscivo a smettere di pensare.
    
    La zia rigovernava ignara muovendo il suo culone mentre lavava i piatti e io ero sceso a carezzare tutto il membro, muovendo la mano su quella cosa dura che mi affascinava e mi toglieva la volontà.
    
    Improvvisamente mi allontanò la mano sussurrando:
    
    “stai tranquilla che domani ne avrai quanto ne vuoi” e si alzò andando alle spalle della zia poggiandole la verga dura sulle natiche e baciandola sul collo, le disse ad alta voce:
    
    “ciao mogliettina vado a prendere il caffè da Gino”
    
    Lei fece un salto credo a causa della cosa dura e calda che sentì sul culo da dietro e forse anche perché Gino, le ricordava la bestia enorme che era passata tra le sue natiche slargandola proprio quella mattina, ma rispose:
    
    “ok ciao caro”
    
    Lui continuò sussurrando, ma ...
    ... abbastanza forte perché io sentii benissimo:
    
    “non aspettarmi sveglia, basta che mi aspetti col culo scoperto che poi ti sveglio io…..e te lo sfondo un’altra volta”
    
    E finì agguantandole una natica e stringendogliela credo fortissimo a giudicare dal gemito che sentii.
    
    Appena uscito schizzai in piedi e andai a prepararmi in bagno, mi vestii con lo stesso vestito del pomeriggio come mi era stato ordinato e mi feci le codine che mi facevano sembrare una ragazzina innocente.
    
    L’unico problema era che il mio uccello duro spingeva da sotto il vestito sciupando tutto l’insieme……..
    
    Chiesi aiuto alla zia che trovò un paio di mutandine che non metteva più perché troppo piccole per lei e mi fece mettere il pisello piegato all’indietro in modo da entrare tra le gambe e poi lo bloccò così tirando su le mutandine.
    
    Mi faceva un po’ male perché ero eccitato e l’uccello voleva tornare in avanti, ma potevo sopportarlo.
    
    Le mutandine erano carine un po’ da liceale e mi piaceva molto l’idea della bimba innocente.
    
    Un po’ di trucco sugli occhi come il pomeriggio e il lucida labbra che mi regalò da portarmi dietro in borsetta (che mi prestò) ed ero pronta.
    
    Camminare così vestita e truccata e per giunta con la borsettina mi faceva impazzire e, quando vidi il messaggio di Luca che diceva che erano nei garages, uscii col cuore che mi batteva a 1000.
    
    Quando mi videro arrivare, fu per me una soddisfazione incredibile:
    
    uscirono entrambi dalla macchina e si avvicinarono a bocca ...
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