Il cioccolatino
Data: 17/01/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Premuroso88
... per risparmiare tempo. Visto che mi vanto di essere un cavaliere, non mi dispiacque andare a prendere una ragazza evitando di farle percorrere quel brutto quartiere di notte. Arrivato al portone, suonai al campanello, c'erano 4 cognomi, evidentemente anche lei era una studentessa ed aveva una camera. Scese una ragazza con capelli ricci e lunghi oltre le spalle, dalle forme decisamente abbondanti ma quasi inverosimilmente magra."Alberto" dissi, "Veronica" rispose lei. Nonostante la magrezza aveva un viso caldo, quasi materno e mi sembrò subito simpatica. Mi offrì una Lucky Strike, altra nota a suo favore, le feci i complimenti per l'ottimo gusto oltre che in fatto di sigarette anche per il vestitino, di seta rosa con una scollatura che le stava davvero bene. Mi accorsi che aveva freddo e le offrì il mio giubbotto di pelle, lei accettò di buon grado e dopo averglielo poggiato sulle spalle disse "Sei sicuro che tu non avrai freddo?", "No" risposi sorridendo, "Pensavo che avrei dovuto solo fare il tragitto dal portone alla macchina a piedi, altrimenti avrei messo qualcosa di più pesante, scusami", "Non c'è niente di cui scusarsi, spero solo che il giubbotto sia abbastanza caldo" dissi. Pensai tra me che quella civetta di Martina non aveva le detto che ci sarebbero venuti a prendere da casa sua apposta. Mi accorsi durante il tragitto lei mi guardava con insistenza ed arrivati a casa di Martina lei disse che avrebbe preferito aspettare lì piuttosto che disturbare Martina, io ...
... non ebbi nulla in contrario. Mi appoggiai al cancello e mi misi due sigarette in bocca, le accesi e ne diedi una a lei. Continuammo a parlare e mi accorsi che tenva la sigaretta tra le mani per scaldarsi."Se vuoi puoi appoggiarti a me" dissi "se ti abbraccio avrai meno freddo", non avevo ancora finito di parlare che lei con un filo di voce rispose "si", e spinse i suoi glutei sorprendentemente sodi e pieni contro il mio inguine. Non so cos'avrei dato per sentire il suo profumo, ma la sigaretta me lo impediva. Cominciai ad eccitarmi, avrei voluto finire la frase dicendo "non pensare che lo dica con un secondo fine" ma non ce ne fu bisogno e lei probabilmente sarebbe stata contenta se lo avessi avuto il secondo fine. Buttai la sigaretta ormai finita e cinsi le sue spalle, lei sembrò trovarsi a suo agio, poi mi disse "le tue mani sembrano gelide, Metti almeno quelle sotto il giubbotto, te le scalderò io" lo feci senza dire niente, gliele appoggiai in grembo e sentii un brivido che la percorse, non so quanto colpa del contatto e quanto del freddo. Lei appoggiò le sue mani sulle mie e cominciò dolcemente a frizionarle, e a salire, io assecondai il movimento, finchè quasi non arrivai al suo seno. A quel punto i suoi movimenti divennero più decisi ed io appoggiai le mani sui suoi capezzoli, potevo sentirli premere contro il reggiseno, le mi guardò, mi fece eccitare da morire sembrava chiedermi il permesso, era come se dicesse "puoi toccarmi il seno per favore?" una cosa che mi fece ...