1. Tendenze a sessualità diverse


    Data: 18/01/2018, Categorie: Etero Autore: Tara

    Tutto il perverso, non lo nego, è nella mia indole. Io sono nata così: diversa, egoista, porca nell’animo e nel fisico, come nella mente. Tendente ad attività sessuali lussuriose, particolari, di genere esaltante oppure infimamente volgari. Il sesso, è la mia fede, l’orgia, il mio vero palcoscenico. Succhiarlo, un diversivo per rinforzare lo smalto dei miei denti. Lasciarmi sodomizzare, un dono natalizio o di compleanno che concedo, mentre, il farmi scopare, un chiaro bisogno di soddisfare il mio amor proprio, ma pure per scaricare i nervi, o anche la cisterna colma di umori che disturba il mio equilibrio sessuale. Essere schiavizzata, un piacevole diversivo, sculacciata, una necessità che mi assale improvvisamente. Seviziata, nei limiti sopportabili, una consuetudine. Esaltata nelle beltà che caratterizzano il mio fisico, sempre …, poiché predispone il mio io a qualsiasi evenienza o esperienza sessuale. Che razza di donna sono? Una femmina, porca fino alle ossa, che trae piacere da tutto ciò che si può interpretare come godimento sessuale. Se incontro un bel uomo e mi va di andare a toccargli l’uccello, lo faccio, succeda quel che succeda. Se mi attizza una donna, giovane, oppure di mezz’età o vecchia, io provo a rimorchiarla. E se poi un nonnino mi fa capire che mi farebbe, io, per fargli godere l’ultimo piacere della sua vita, mi impegno con tutta me stessa poiché, se fallissi, ciò mi renderebbe assai nervosa, intrattabile. Se poi non gli reggesse il cuore, il mio ...
    ... successo sarebbe ultra pieno, molto più esaltante di mille orgasmi bene goduti. Mi fa sentire onnipotente, una dea del sesso ma pure una megera da casino, una troia all’aria aperta …; oppure una bella fata ricercata dall’innocenza, anziché un’assatanata demolitrice di fedeltà fittizie; gli orifizi del bene e del male che si riempiono di sperma fisica e morale ogni qualvolta il mio cervello non ha più diritto di dare alla mia vulva ordini precisi. Ogni mio desiderio, da quel momento in avanti, diventa conduttore assoluto dei miei gesti, l’articolazione della mia lingua, l’apertura automatica delle fessure del mio bacino, pronte a ricevere in se ogni sorta di perni carnali o meno, che mi procurino dolore o piacere, ma soprattutto, l’ineluttabile desiderio di gustare con la bocca il gustosissimo fiotto che riesco a far eruttare, dai più disparati vulcani umani che frequento molto spesso con il massimo impegno. Come, per esempio, uno degli ultimi che ho rimorchiato facendo l’auto stop sulla statale per la mia Rimini, dopo che avevo bucato una gomma della 500, per la quale non avevo ancora fatto riparare la ruota di scorta, già sostituita la volta precedente. Il tipo che mi aveva dato il passaggio, un bell’uomo sui quaranta, con tanto di moglie e due bambini al seguito, diretti nella mia bella città per un periodo breve di vacanze, non mi aveva tolto gli occhi dalle cosce, tramite lo specchietto retrovisore, che io mi ero guardata dal coprire con la mini che si era sollevata ...
«1234...12»