1. Tendenze a sessualità diverse


    Data: 18/01/2018, Categorie: Etero Autore: Tara

    ... eccessivamente quando ero salita sul sedile posteriore, accanto ai bambini. Quell’avido e insistente sguardo, mi aveva eccitata terribilmente, così da farmi escogitare una storia che mi permettesse di rimanere sola con lui. “ Dove siete diretti? ”, chiesi, fingendo disinteresse. “ A Rimini, all’albergo Au……a ”, rispose sua moglie, prontamente. “ E lei, signorina ? ”, mi domandò subito lui, continuando a sbirciarmi fra le cosce. “ Io anche, ma non proprio nella città. I miei abitano in una frazione che dista altri cinque o sei kilometri più a nord ”, dichiarai, mentre scherzavo con i bambini. “ Una volta che saremo là, sicuramente troverò qualcuno che mi darà un passaggio ”, continuai, mostrandomi leggermente affaticata. “ Non è necessario che lei cerchi un altro passaggio; il tempo di scaricare i bagagli, la moglie ed i miei bambini poi, dato che si tratta di pochi chilometri, l’accompagno io, non si preoccupi ”, mi rassicurò lui visibilmente goduto per avere trovato il modo per restare solo con me. Quando restammo soli, lui: “ Da che parte vado? ”, mi chiese. “ Segui questo viale sino in fondo, poi vai a destra verso la statale ”, risposi usando il tu, tanto per fargli capire che con me non c’era bisogno di convenevoli. Ero eccitata, pertanto, allungai la mano a tastargli la patta dei pantaloni, constatando che anche lui era già molto eccitato. “ Ti spiace se te lo ciuccio? ”. “ Si, cioè, no, non mi dispiace ”, biascicò affannato. Senza attendere oltre gli abbassai la ...
    ... cerniera, infilai la mano dentro gli slip e feci sorgere il suo bel pisello, già inumidito da una infinità di umore. Oh, che sapore stupendo! Non mi capitava spesso di succhiare un membro cosi gustoso, perciò mi dedicai con tutta la mia esperienza fermandomi quando temevo di farlo godere troppo presto. Nel frattempo, l’eccitatissimo paparino, aveva fermato l’auto in una radura lontano della strada e, con impegno, si era messo a tastarmi i glutei e fra le gambe, pronunciando frasi che mi fecero andare oltre l’orgasmo mentale più appagante. “ Lo sai vero che sei proprio una bella troia, ragazza? La più gran puttana che io abbia conosciuto …? ”, seguitò, sollevando il bacino sempre più velocemente, proprio come se mi stesse montando. “ Beh, se è questo che pensi di me, allora mi costringi a chiederti di pagarmi ”, le dissi, sottraendomi appena qualche secondo dal gustare la sua delizia. “ Certo, ti pagherò …! ”, esclamò con ardore, deviato dalla mia bocca e dalla mia gola, sempre più sondate dalla sua mirabile mazza. “ E quanto vuoi? ”, chiese lui senza concedermi un attimo di respiro. “ Gli mostrai una mano che per lui significò cinquanta euro, cifra a cui io non avevo minimamente pensato, visto che avevo alzato il palmo solo per indicargli di aspettare poiché, in quel momento, potevo esprimermi soltanto a segni. “ Ovviamente, non mi basta che me lo succhi soltanto, per quella cifra ”, disse, togliendo il membro dalla mia bocca. “ Cosa pretendi per una somma così misera? ”, chiesi, ...
«1234...12»