Tendenze a sessualità diverse
Data: 18/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Tara
... sottostare alle sue voglie, a costo di subire conseguenze devastanti. Quando iniziò a penetrarmi la vagina, le pareti del mio sesso si adattarono abbastanza facilmente all’ampia circonferenza dell’anaconda che mi esplorava, bagnata da umori che non pensavo più di avere, dati i tanti amplessi avuti dal giorno prima fino a quel momento della notte inoltrata. I problemi veri nacquero quando lui raggiunse il limite di profondità della mia vagina, la parete oltre la quale, credo, se avesse spinto ancora, mi sarebbe uscito da dietro. Vedi che lo hai preso quasi tutto, vacca? ”, mi insultò, continuando a spingere, come un forsennato,anche se non riusciva ad avanzare oltre. Il dolore era divenuto insopportabile, pure se, all’inizio di quel supplizio, avevo avuto un orgasmo fenomenale. Per fortuna, dopo poco tempo, il vecchio mi sbrodò dentro qualche goccia di linfa, la quale limitò subito la dimensione del suo pene; e benché egli continuasse a spingere, non avvertivo più dolore ma soltanto un senso di pienezza e di stimolo, una voglia di orinare che non riuscii a trattenere, poiché i muscoli, dilatati, non reagivano più agli impulsi inviati dal mio cervello. Non mi era mai successo di rilasciare così tanto liquido, pur avendo la vagina impegnata. Qualche volta, durante dei festini, mi era stato richiesto di lasciarmi osservare mentre la facevo dentro il portaghiaccio dello champagne o dentro una teiera, ma ero sempre stata libera da impedimenti, in quel frangente. Semmai dopo, mi ...
... avevano impegnata senza attendere che la detergessi ... Anzi , qualcuno mi aveva anche leccata al solo scopo di assaggiare i residui del mio bisogno. Una volta, avevo provato anche io a tastare quel liquido …, ma è un’esperienza che non ripeterò, nonostante che il senso di sottomissione, e di schiavismo, mi avessero fatto raggiungere piaceri indescrivibili. Dopo quella maratona sessuale, per quasi una settimana non uscii di casa. Soltanto il sabato successivo mi decisi di fare ritorno fra la gente comune e di cenare come i cristiani, visto che per tutto il tempo che ero rimasta segregata in casa, non avevo ingerito altro che latte e biscotti. La pizza quattro stagioni che mi era stata servita, era stata davvero eccellente, così come lo era il ragazzo del servizio, un giovane carino di nome, Nestore, uno dei tre fratelli proprietari della pizzeria. “ Ti è piaciuta …? ”, mi aveva chiesto, confidenzialmente, sedendosi di fronte a me girando la sedia e appoggiando gli avambracci sullo schienale. “ Molto …! ”, affermai senza riuscire a trattenere quel sorriso che il suo bel viso dolce mi donava. “ Sei qui in vacanza? ”, mi aveva chiesto, curioso. “ Si ”, avevo risposto, simulando una cadenza Crucca. “ Non sei italiana? ”. “ No, tedesca … ”, avevo risposto, accentuando molto le erre e le zeta. “ Parli bene l’italiano, però ”, constatò. “ Molto tempo vengo Italia vacanza … Piace! ” dissi stroppiando il più possibile la mia lingua. “ E cos’è che ti piace di più di questo paese? “, mi ...