La Coinquilina cap. 22
Data: 18/01/2018,
Categorie:
Voyeur
Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
... lui doveva essere all’altezza di quella donna, che doveva lasciarsi alle spalle paure e timidezze. Le sorrise, si avvicinò al suo viso guardandola negli occhi e le disse: “ no Sara, mi sono sbagliato. Sei uno schianto. Voglio che tu sia la regina dei miei sguardi e degli uomini fortunati che incontreremo” Dopo aver proferito queste parole, si lasciarono andare in uno dei più bei baci voluttuosi e sensuali che si fossero mai dati. Carla si toccò il bikini di lycra arancione. Sembrava asciutto. Il sole intiepidito era riuscito a seccare le ultime gocce d’acqua dopo l’ennesimo bagno che si era data durante quella giornata assolata. Si mise seduta sull’asciugamano, davanti a lei gli ultimi bambini sui materassini sfidavano i richiami delle madri ad uscire fuori da quel mare verde smeraldo. Si beava di non aver mai voluto figli. Il suo ex marito adesso ne aveva 2, sfornati nel giro di 3 anni con la sua nuova compagna, che Carla trovava insipida ma terribilmente materna e rassicurante. Carla portava i suoi 45 anni come si portano i mini carrelli del supermercato. All’inizio sembrano un inutile zavorra, ma quando inizi a buttarci 3 o 4 prodotti, ti rendi conto di quanto siano indispensabili. I suoi anni erano la sua comodità, la sua libertà. Non solo sapeva cosa voleva e come lo voleva. Sapeva anche come ottenerlo. Raccolse l’asciugamano e lo scosse, facendo attenzione a non tirare la sabbia su altri bagnanti, lo ripiegò con cura e lo infilò nella borsa trasparente di plastica. Si ...
... mise una canottiera larga, di quelle che hanno le spalline sottili e i fori per le braccia così ampi da arrivare quasi fino all’altezza del bacino. Dopo averla indossata, alzò lo sguardo e vide passare davanti a lei due gambe bianche e tornite, affiancate da altre più scure e certamente maschili. Vide i due allontanarsi, in direzione dei bar retrostanti la spiaggia. La donna indossava un copricostume traforato, che sembrava fatto all’uncinetto, sotto il quale sembrava non portasse niente. Vide la mano dell’uomo accarezzarle le natiche, quasi a voler coprire quella semi nudità. Decise di raccogliere velocemente le sue cose e seguire la coppia. Erano almeno 6 mesi che non le capitava un’occasione intrigante. A poco meno di 3 metri di distanza dai due ragazzi, Carla riusciva a sentire più o meno tutto quello che si stavano dicendo ma non dovette certo allungare l’orecchio per ascoltare il piccolo urlo della donna : “Gus! Guarda là! Ci sono dei gazebo e dei divanetti! Andiamo lì a farci l’aperitivo!” Gus doveva essere il diminutivo di Gustavo; guardò sulla destra e vide nello stabilimento balneare accanto una serie di divanetti e stuoie sulla sabbia rivolti verso il mare e 4 gazebo semi chiusi da teli con fantasie etniche. Era il New Ray. Al tramonto si dedicava ogni giorno ad offrire aperitivi ai bagnanti o a chiunque volesse godere del calar del sole tra un Cosmopolitan ed un Japanese Ice Tea. Gus o Gustavo, qualunque fosse il suo nome, sembrò entusiasta della proposta di quella ...