1. Come nasce una passione


    Data: 20/01/2018, Categorie: pissing, Autore: autentico

    Il pissing, in tutte le sue varianti ed interpretazioni, è qualcosa che non lascia mai indifferenti, o lo si ama o lo si odia. Io rientro nella prima categoria, credo che ci sia una sorta di “iniziazione” per ognuno, un episodio scatenante che porti a sviluppare un interesse erotico per la minzione. Vi racconto quello che credo sia stato il mio, i fatti sono reali, i nomi di fantasia. Ho solo aggiunto qualche dettaglio per rendere più piacevole e scorrevole la lettura. Metà degli anni 90, mi ero da poco trasferito in una piccola villetta in collina di una zona cosiddetta “rurale” della provincia del nord Italia. La casa più vicina apparteneva ad un’anziana coppia che la abitava principalmente nei fine settimana, come casa in campagna, essendo ancora stabili in città per motivi che non riuscii mai a comprendere. Successe che i vicini decisero di ristrutturare l’esterno della casa che, ormai logoro, sentiva il peso di decenni di intemperie, i lavori vennero affidati a un muratore chi si chiamava Nicola, originario di Foggia. La scuola era finita da poco ed io, in attesa di essere mandato a qualche colonia estiva come succedeva ogni anno, trascorrevo le mie giornate cercando di vincere la noia gironzolando per la campagna in bicicletta e finendo, inevitabilmente, a molestare il povero Nicola che, se sulle prime cercava di essere gentile, dopo una decina di minuti mi mandava via dicendo che il cantiere è pericoloso e non è un posto da bambini. Ricordo che lo trovavo simpatico ...
    ... ed ero incuriosito da quel suo buffo accento, non capitava spesso di vedere o ascoltare “foresti” da quelle parti, fatta eccezione per dei cugini di Perugia che ogni tanto venivano a trovarci. A dire la verità non capivo neanche perfettamente tutto quello che diceva, visto che sovente mischiava l’italiano a qualche parola del suo dialetto. Un assolato pomeriggio, dopo aver trascorso qualche ora a casa di un amico che aveva una piscina gonfiabile in giardino, tornando a casa passai come sempre dalla casa dei vicini per scambiare quattro chiacchiere con Nicola, questa volta però on era da solo, c’era una ragazza rannicchiata all’ombra di un ulivo con il walkman in mano e delle grosse cuffie alle orecchie. Grazia, questo il suo nome, era la figlia di Nicola, aveva i capelli castano-rossicci e indossava quasi sempre una salopette di jeans, andavano molto di moda in quegli anni, non ricordo se fosse particolarmente bella o brutta ma, capirete, per un ragazzino di si e no 14 anni una ragazza di 17 sembra già una donna e questo genera subito un po’ di soggezione. Nicola, nel presentarmela, disse che sua moglie sarebbe stata assente qualche giorno per tornare nel loro paese di origine e che Grazia sarebbe venuta con lui a lavoro, mi disse anche che era una fortuna che ci fossi io così avremmo potuto giocare insieme. Fui subito onorato e ricordo che sentii qualcosa nello stomaco, la prospettiva di passare un po’ di tempo con una ragazza di 17 anni mi lusingava ed allo stesso tempo mi ...
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