Come nasce una passione
Data: 20/01/2018,
Categorie:
pissing,
Autore: autentico
... Nicola, non potendo certo inventarmi una scusa per non farlo, a malincuore, misi le birre nello zainetto e pedalai fino alla casa dei vicini dove però trovai solo Nicola intento a lavorare, tirai un sospiro di sollievo. “Ciao, mio padre ti manda queste” Gli dissi, tirando fuori le lattine e porgendogliele. “Ringrazia tuo padre, è stato molto gentile” Rispose. Stavo quasi per congedarmi ed andarmene quando notai il walkman di Grazia appoggiato su una sedia di plastica. Istintivamente collegai la sua momentanea assenza al fatto che potesse essere andata di nuovo a fare pipì, il cuore cominciò a battere forte, la forte curiosità erotica di un neo-adolescente stava prendendo il sopravvento. “Grazia non c’è oggi?” Domandai a Nicola, facendo finta di non aver notato il walkman. “Si, si, si è allontanata giusto un attimo prima che tu arrivassi, sarà qui intorno, vai a cercarla se vuoi, così vi salutate, domani torna mia moglie e non credo che Grazia avrà ancora voglia di venire qui ad annoiarsi” Mi rispose sornione, sorridendo come se avesse capito che c’era o c’era stato qualcosa tra di noi. Tornai piano al punto di osservazione di qualche giorno prima, cercando di essere il più silenzioso possibile, trovai Grazia esattamente nella stessa posizione, questa volta però guardava nella mia direzione ed era impossibile che non mi avesse visto. “Lo so che sei li, vieni..” Mi disse lei. Io rimasi paralizzato per qualche istante, poi timidamente uscii allo scoperto e mi avvicinai. ...
... Grazia era accucciata con la salopette e le mutande arrotolate sui polpacci, io guardavo in basso cercando di fare finta di non aver capito cosa stesse facendo, all’improvviso mi disse, in maniera molto gentile : “Puoi guardarmi se vuoi..” Continuai a non dire niente, guardavo la sua folta peluria castana e sentivo il cuore che sembrava volermi uscire dalle orecchie. Con un gesto veloce si tolse una scarpa e sfilò la salopette da una gamba, appoggiandola a terra dalla parte opposta, la visuale ora era molto più libera. Vidi un getto partire dalle sue piccole labbra andando a formare una pozza che veniva quasi subito assorbita dal terreno, poi il getto si fermò. “Ti piace?” Mi chiese, sempre con voce gentile. Io mi limitai a far cenno di si con la testa, evitando però di guardarla negli occhi. Ero in trance, ricordo che il cuore mi batteva così forte da sentire una specie di ronzio nelle orecchie, e poi un caldo, un caldo insopportabile, grondavo di sudore. Fu lei a rompere di nuovo il silenzio: “Dammi la mano..” Allungai il braccio sinistro, Grazia mi tirò verso il basso costringendomi ad accucciarmi di fronte a lei, poi portò la mia mano tra le sue cosce, a poca distanza dalla vulva, il getto riprese e questa volta andò a colpirmi il palmo, sentivo il suo calore, ne sentivo l’odore. Quello che ho provato in quegli istanti, quell’eccitazione da far perdere i sensi non l’ho mai più provata in vita mia, era una sensazione più intensa di un orgasmo. Una volta finita la pipì, Grazia ...