1. Amici Fedeli


    Data: 20/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Sensazioni Autore: Andecar, Fonte: RaccontiMilu

    ... nostre facce. Noi cominciamo a leccarci fino a esaurire l’ultima goccia.”Nel dire questo si era chinata su di me e mi leccava le palle.: “Mi aiuti a realizzare questo sogno, ti prego?”“Cosa dovrei fare?”“E’ semplice, vieni stasera a cena, fai finta di ubriacarti, o ti ubriachi sul serio, come credi. E quando ti metterò a letto, farai finta di dormire qualunque cosa accada.”“OK” dissi, “Va bene, però domani mattina, appena M. sarà uscito, tu entri nel mio letto e giochiamo a fare i fidanzatini. finchè non siamo sfiniti.”. Mi lanciò uno dei suoi sguardi che ormai avevo capito essere veramenti perversi e disse:”Non preoccuparti, domani mattina sarò la fidanzatina più dolce e innamorata che tu abbia mai avuto.”Io sono sempre stato molto interessato ai giochini di varia natura, non che abbia partecipato a parecchi, però è sempre stato il gioco a far vivere le mie emozioni erotiche. Adesso mi trovavo in una situazione che andava ben al di là delle mia immaginazione, e onestamente avevo qualche dubbio di essermi ficcato in qualcosa un pò più grande di me.Me ne andai, la giornata passò in qualche modo, la sera verso le sette mi presentai a cena, fortunatamente non ero solo, credo che A. avesse avuto l’accortezza di capire che se fossi stato solo l’imbarazzo sarebbe stato palpabile. La serata passò allegramente, vino, buon cibo. Effettivamente un pochino avevo bevuto, non troppo da cadere addormentato come un sasso, ma sicuramente più di quello che mi era concesso per mettermi alla ...
    ... guida. Continuai a bere, facendo anche finta di mandar giù di più di quello che realmente bevevo. Si fece l’una, l’una e mezzo, io già facevo finta di russare felice sul divano. Sentivo con gli occhi chiusi gli amici andar via e chiedere cosa sarebbe successo di me. A. rispondeva a tutti di non preoccuparsi, che se non ce l’avessi fatta ad alzarmi avrei potuto dormire da loro, il letto c’era.L’ultima ad andar via fù una nostra comune amica, F. La sentii parlare con A. aveva un tono preoccupato, come di protezione nei miei confronti, “Bisogna metterlo a letto,” le sentivo dire ad A., “non può dormire vestito sul divano.”. “Ci penso io” rispondeva A. “Se vuoi posso farlo io, tu devi ancora mettere tutto a posto”, “Ok, pensaci tu, mettilo a letto, anche se non penso che ce la farà ad alzarsi, bisognerà portarlo a spalla.” “Ce la faccio, non preoccuparti”.F. si avvicinò a me, mi mise un braccio sotto le spalle e provò a tirarmi in piedi, mugugnando assecondai i suoi tentativi, finchè barcollando come un matto fui in piedi. La segui docilmente fino al letto. Mi eccitava un poco essere spogliato da mani sconosciute. Mi fece sdraiare, mi tolse la maglietta, e già lì mi sembrò strano, sentii la sua mano poggiarsi sul mio petto e indugiare un istante di troppo. Immaginai che A. nell’altra stanza avesse subodorato il progetto di F. e immaginavo anche che l’avrebbe lasciata giocare un pochino, ma non le avrebbe permesso di concludere niente.La conclusione era riservata a loro due, anche ...
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