Il negozio di scarpe - parte 2
Data: 22/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: foxtied
Rigiro tra le mani il bigliettino da visita che mi aveva lasciato. Quanto accaduto in negozio era stato molto eccitante e inaspettato, sono molto tentato dal chiamare il numero di telefono che mi ha lasciato… Alla fine lo faccio: “Si, pronto?” – “Ciao… mi hai lasciato un bigliettino da visita qualche giorno fa, dopo avermi fatto provare un paio di scarpe a piedi nudi nel camerino riservato, ricordi?” – “Certo che ricordo, sapevo che avresti chiamato… Accetti il mio invito?” – “Si, volevo appunto parlarne…” – “Non c’è molto di cui parlare, hai l’indirizzo… vieni domenica mattina verso le 10, se per te va bene” – “Per me va bene, ma dimmi qualcosa di più…” – “Ti ho già detto tutto: voglio legarti, imbavagliarti e usarti per il reciproco piacere sessuale… devi solo venire a casa mia, il resto sarà quel che sarà” – “Sei molto diretto” – “Meglio esserlo, no? Del resto se non ti interessasse non mi chiameresti” – “Devo fidarmi alla cieca?” – “Mi sembra che nel camerino la cosa ti sia piaciuta, no?” – “Si, molto… ma perché vuoi legarmi?” – “Perché mi piace farlo, mi eccita e sono certo che piace anche a te… lo dico, se accetti sai che sarai legato, non sei obbligato…” – “Va bene… domenica alle 10… ci sarò” – “Ti aspetto”.
Domenica: arrivo all’indirizzo riportato sul bigliettino, zona Frascati, una bella villetta circondata da siepi… mi fermo davanti al cancello, scendo dalla macchina e suono al videocitofono: “Ben arrivato. Ti apro… parcheggia davanti all’ingresso della casa” – ...
... “Ok, grazie” Il cancello automatico si apre, risalgo in macchina ed entro. Parcheggio e scendo dalla macchina, lui è sul portoncino di ingresso che mi aspetta, in accappatoio.
Dopo i classici convenevoli mi invita ad entrare e chiude il portoncino: la casa è molto bella, ben arredata, con un grande salone molto luminoso. Due divani in pelle nera, tappeti, un grande TV e mobili in stile moderno. Bella casa davvero.
“Vieni, fatti una doccia… nel bagno troverai un accappatoio, pantofole e tutto quello che ti serve” Mi accompagna verso una porta alla fine di un corridoio… “Quando sei comodo ti aspetto in salone, ok?” – “Ok, grazie”. Chiudo la porta… anche il bagno è sostanzialmente enorme, con una cabina doccia molto grande, due lavandini e uno specchio che sarà largo due metri. Mentre mi spoglio vedo l’accappatoio piegato su un piano in marmo, bianco, molto morbido, e le pantofole, sempre bianche, di spugna naturale. Entro nella doccia e apro l’acqua calda mentre su un piano di appoggio vedo un flacone di gel doccia di Armani… “Si tratta bene” penso mentre inizio ad usarlo. Resto nella doccia almeno un quarto d’ora, abbastanza eccitato ma ancora dubbioso sull’esperienza che sto per affrontare: in fondo non lo conosco, e la cosa può sembrare anche affrettata e rischiosa.
Esco dalla doccia, infilo l’accappatoio e inizio ad asciugarmi… metto le pantofole ma solo dopo aver applicato una ottima crema per il corpo, sempre di Armani, che era vicino al gel doccia. Ci siamo… apro ...