1. Il negozio di scarpe - parte 2


    Data: 22/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: foxtied

    ... la porta ed esco in accappatoio e pantofole, avviandomi nel corridoio verso il salone.
    
    Lui è seduto sul divano di fronte alla TV e vedo subito che ha il pene in mano, bello duro… “Vieni, siediti qui… vediamo di rompere il ghiaccio…” Mi siedo, con lui che continua a tenere il pene in mano masturbandosi lentamente. “Sei già stato legato, vero?” – “Si…” – “Immaginavo… io uso solo corde di qualità, specifiche per il bondage, morbide e resistenti al contempo… mi piacciono nere…” – “Bene, se devi legarmi sono pronto…” – “Non c’è fretta… dammi i piedi ora… hai messo la crema, vero?” – “Si, pensavo fosse lì di proposito” – “Infatti… hai fatto bene” Mi prende le gambe e poi i piedi, poggiandoli sulle sue gambe… mi toglie le pantofole e inizia ad accarezzarli sapientemente… il mio pene inizia a reagire, per poi diventare duro nel momento in cui mi lecca tra le dita, per poi passare la lingua sotto la pianta e mordermi i talloni… Mentre mi lavora i piedi la sua mano si infila dentro il mio accappatoio fino a prendermi il pene e accarezzarmi i testicoli… “Bene, sento che ce l’hai bello duro… allora ti piace stare qui…” Non riesco a rispondere perché il suo passare il pollice sul mio prepuzio mi da una scarica che mi spezza il fiato… Continua per qualche minuto, poi mi lascia il pene e mi rimette le pantofole, poggiandomi i piedi sul tappeto.
    
    Si alza e il pene eretto si vede benissimo dietro l’accappatoio: “Ora me lo mette in bocca” penso… invece lui si muove verso l’impianto ...
    ... hi-fi che accende per mettere della musica.
    
    La musica è diffusa in tutta la casa… classica… molto rilassante. “Vieni… ho un appuntamento veloce con l’architetto che mi deve riprogettare la veranda, intanto ti sistemo in una camera al piano di sotto” – “Mi sistemi?” chiedo… “Si, ti lego e ti imbavaglio, così mi aspetti con calma, ne avrò per una mezz’ora” Lo seguo un po’ perplesso, scendiamo una scala in legno che porta nel piano sottostante… l’arredamento è molto simile al salone, il pavimento è in parquet di ciliegio, molto bello… una sala grande con un arco che dà su un corridoio con quattro porte… me ne indica una, entriamo… Una stanza grande, illuminata da un sistema di faretti, e capisco che è la sala dei “giochi”: c’è un letto in ferro battuto con anelli in diversi punti, già dotati delle corde nere di cui mi accennava, poi una sedia in legno, sempre dotata di anelli e corde; ci sono almeno quattro videocamere posizionate su dei supporti a muro, un grande TV nella parte centrale, collegato alle videocamere… un tavolo a parete, sul quale ci sono molti “giocattoli” sadomaso quali, corde, rigorosamente nere, funicelle, sempre nere, bavagli, nastro adesivo largo, bende, plug anali, falli in gomma di diverse dimensioni, maschere, vibratori e vibrostimolatori… tutto ben ordinato e riposto. È chiaro che quella stanza non è stata attrezzata per l’occasione, ma fa parte dell’arredamento “fisso”. Una sorta di Mr. Grey penso.
    
    “Siediti sulla sedia, mettiti comodo” – “Devo ...