1. Il negozio di scarpe - parte 2


    Data: 22/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: foxtied

    ... spogliarmi?” – “No, tieni l’accappatoio per ora” Mi siedo e per prima cosa mi blocca il collo allo schienale, avvolgendomelo con un cappio già pronto che serra dietro la sedia: “Dammi i polsi, dietro…” Glieli porgo e me li lega incrociati, tirandoli poi verso il basso e fissandoli ad un anello centrale. Poi mi prende la caviglia sinistra e, dopo averla avvolta con la corda me la tira all’indietro per fissarla alla sedia, cosa che poi ripete sulla caviglia destra: ora ho le gambe aperte e tirate all’indietro, con le caviglie ben legate. MI scopre l’inguine scostando l’accappatoio, per verificare il mio stato di eccitazione, e trovare il pene duro ed eretto lo fa sorridere: si sofferma sul pene accarezzandolo, si china verso di me e lo prende in bocca, leccandolo… Ho un sussulto di piacere… Si alza soddisfatto e mi blocca il petto, avvolgendolo con le corde sopra e sotto i pettorali, bloccandomi alla sedia. “Ok, sei a posto… ora ti imbavaglio e poi ti bendo, così posso ricevere l’architetto mentre ti mi aspetti qui tranquillo…” Prende un bavaglio con fallo di gomma interno, abbastanza lungo e largo da riempirmi la bocca, me lo infila e poi lo serra stretto dietro la testa; infine con una striscia di cuoio nero, sagomata, mi benda gli occhi. Nel buio sento la sua mano tornare a prendere il mio pene eretto, soffermandosi sui testicoli che strizza delicatamente…
    
    “Bene… aspettami eh… non ci metterò molto” Sento la porta chiudersi e poi due mandate di chiave. Sono completamente ...
    ... immobilizzato, imbavagliato e bendato, chiuso a chiave dentro una stanza, in attesa di una persona che conosco appena… ma nonostante ciò sono terribilmente eccitato.
    
    Il tempo passa… cerco di muovermi ma sono legato molto stretto e il bavaglio mi costringe a emettere solo flebili mugolii. Il pene è sempre eretto e duro, come in attesa di quello che probabilmente succederà. La benda di cuoio sugli occhi mi ha fatto perdere la cognizione dello spazio, ma non la visione dei vari “giocattoli” sul tavolo che probabilmente saranno usati su di me di lì a poco.
    
    Sento la chiave girare due mandate nella serratura, sarà passata un’ora credo, quando, aperta e richiusa la porta, avverto una presenza e dei passi leggeri sul parquet… poi una mano mi prende il pene scoperto dall’accappatoio e inizia a masturbarlo lentamente… lo sento entrare dentro la sua bocca, con la lingua che copre il prepuzio avvolgendolo… Le mani ora scendono alle caviglie legate alla sedia e sfilano le pantofole, mettendo a nudo i piedi che accarezza lentamente.
    
    “Scusami se ti ho lasciato qui tutto questo tempo, ma l’architetto doveva prendere delle misure e non potevo certo dirgli di sbrigarsi perché ti avevo lasciato qui legato a una sedia e imbavagliato”… riprende poi a succhiarmi il pene e continua fino quasi a portarmi all’orgasmo. Poi lo sento alzarsi, mi apre meglio l’accappatoio esponendo i genitali con le gambe legate divaricate… si allontana per qualche istante per poi tornare e a questo punto sento ...