1. Partecipazione "esterna"


    Data: 23/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: slavemanbsx

    ... danni ...
    
    "N-no ... n-no ..." balbettai, "f-farò t-tutto, c-come s-sempre ..."
    
    "Eh, no" replicò lui sorridendo beffardo "dovrai essere molto più efficiente!"
    
    Mi allentò il nodo del laccio attorno al sesso e, approfittando della mia mancanza di eccitazione, lo strinse a tutta forza, procurandomi un gemito di dolore.
    
    "Ora girati e piegati, che ti preparo io!" mi disse perentorio. Ubbidii prontamente e, mentre il mio cazzo tornava a farsi vivo, sentii la sua mano che mi spalmava di saliva il solco fra le natiche, insistendo sul mio ingresso ed infilandosi ripetutamente con due dita. Dopo un attimo, sentii la sua grossa cappella appoggiarsi al mio buco e, subito dopo, entrare completamente in me. Mi scopò con furia e senza soste per più di un quarto d'ora, scaricandosi poi completamente dentro di me. Finito di venire, restò dentro, immobile, ancora un minuto, poi lo tirò fuori, ancora duro.
    
    "Resta fermo così" disse " e trattieni tutta la sborra!"
    
    Strinsi l'ano dilatato per non far uscire il suo sperma e sentii qualcosa di freddo che si appoggiava al mio orifizio.
    
    "Ahia" pensai, mentre quel qualcosa di freddo si insinuava in me, dilatandomi più di prima. "E' più grosso del suo uccello!" pensai, rivedendo mentalmente il grosso plug che aveva portato e che, ora, era tutto dentro di me.
    
    "Ora girati," ordinò "e puliscimi bene il cazzo dalle tue schifezze!"
    
    Eseguii con cura, arrossendo alle sue parole.
    
    "Bene." mi disse, "Ora indossa solo una tuta, che ...
    ... usciamo!" Ubbidii prontamente, dando un'occhiata agli aghi minacciosi appoggiati sul mobiletto.
    
    La cosa mi preoccupava alquanto, anche se il mio cazzo, duro più che mai, mandava continui fremiti al cervello, eccitato all'idea di uscire conciato così, con laccio e fascetta al sesso e il grosso plug che tratteneva dentro di me la sua sborra.
    
    Uscimmo, andammo alla sua macchina e partimmo. Mi portò a Trieste e, dopo un 45 minuti circa di viaggio, che io passai cercando incessantemente di trovare una posizione in cui il plug non mi desse troppo fastidio, parcheggiò in una via secondaria.
    
    "Tu sei una troia?" mi domandò mentre camminavamo per strada,
    
    "S-sì", balbettai sorpreso.
    
    "E di chi sei?" continuò.
    
    "T-tuo" balbettai.
    
    "COME?" tuonò.
    
    "T-tua" replicai sempre più sorpreso. Era un tipo di conversazione che non avevamo mai fatto prima ...
    
    Camminavo un po' a fatica, per via del plug che si faceva sentire ad ogni passo e per la mia eccitazione, che non mi aveva lasciato un attimo da quando eravamo partiti e che mi procurava lancinanti fitte al basso ventre.
    
    "Bene" proseguì "Ora vedrò quanto lo sei veramente!"
    
    "No, no" pensai un po' allarmato "non vorrà certo farmi battere ... non mi avrebbe inserito il plug". La mia mente cercava di tranquillizzarmi, ma l'uccello non voleva saperne di rilassarsi ...
    
    Entrammo in un cine a luci rosse ed andammo alla cassa, mentre io cercavo di camminare il più normalmente possibile, nascondendo anche la mia ingombrante ...