Un suo ordine
Data: 24/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Alba6990
... circonferenza, la lunghezza e tasto la durezza. Devo prendere una zucchina. Una sola. E non deve essere una qualsiasi: la circonferenza, la lunghezza e la durezza devono essere pressoché simili a quelle del pene del mio ragazzo. Passo una decina di minuti circa di fronte alla cassetta, poi prendo la zucchina prescelta. Ci somiglia abbastanza, forse la circonferenza è leggermente più grossa, ma di pochissimo. Okkei. Ora tocca al secondo e ultimo acquisto della mattinata. Giro per il supermercato come una scema, esplorando ogni reparto, pure quello dei biscotti che non c’entra niente con quello che sto cercando. Alzo gli occhi al cielo. Mi tocca di nuovo chiedere al commesso: “Ehm...Scusi di nuovo. Dove posso trovare i profilattici?” “I profilattici sono proprio dietro la cassa, signorina.” “Grazie.” “Si figuri.” Ed eccoli lì. Alla cassa, dove in ogni supermercato che ho visitato sulla faccia del pianeta Terra si trovano merende varie della Kinder, pacchetti di chewing-gum, pile e giornaletti vari...qua ci trovo i preservativi. Prendo una bella e soprattutto grossa (perché più piccola non c’era) scatola di “Durex - Settebello”. E di nuovo devo chiamare il commesso, perché è l’unico che sta lavorando e che quindi deve fare cassa e allo stesso tempo vagare per i vari scaffali a controllare che sia tutto in ordine. “Mi perdoni, giuro che poi me ne vado...” “Sono qui per questo, mi dica pure.” “Dovrei pagare.” “Oh, certo. Prego.” E come da copione: lui passa la zucchina e poi i ...
... preservativi. Nient’altro. Lo vedo, palesemente, che fa due più due e mi lancia uno sguardo degno dei peggiori maniaci sessuali. Uno sguardo che dice: “Ma guarda qui. Che cosa ci devi fare con queste cosucce, cara?”. Mio dio. Che figura. Ho sempre associato l’autoerotismo con gli ortaggi a delle signore in là con gli anni che non sono capaci né di farsi un uomo né di andare a comprare un vibratore, fatto apposta per questo scopo. E ora mi sento una di loro! Per carità, non denigro chi lo fa. Né penso che a farlo siano solo donne molto mature. Ma non mi è mai piaciuta l’idea di dovermi masturbare con ciò che poi mangio. Non so come spiegarmi. Esco dal supermercato il più in fretta che posso, sentendo sulla schiena lo sguardo del commesso...e forse anche il suo ghigno perverso. Sono le 10.02 del mattino. Nell’atrio e nei corridoi della mia università c’è un grande fermento, perché c’è il cambio delle lezioni. Studenti di ogni età e facoltà entrano ed escono dalle varie aule. Nel tragitto che mi porta verso un bagno poco affollato incontro pure i miei compagni di corso che hanno finito la lezione di economia e si stanno dirigendo verso l’aula della materia successiva. È difficile trovare un bagno libero in questo bordello. Le donne, soprattutto, approfittano del cambio dell’ora per andare a orinare o sistemarsi il trucco e i capelli allo specchio. Arriva una mail dal mio Padrone: “Cagnetta. Sei al bagno? Hai ciò che ti ho richiesto?” “Sì, Padrone. Mi sto dirigendo ora al bagno.” ...