Insolita avventura notturna
Data: 24/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Paolino99
... inquadrò alcuni particolari, i suoi seni che si alzano e abbassavano al ritmo del suo pacifico e appagato sonno, la sua passerina ormai stanca ma ancora sporca del loro incontro. Una rapida scorsa alle foto, un impercettibile assenso col capo e poi pensò a Samantha. Con molta cura prese i suoi vestiti e dopo averla slegata la rivestì e mentre era seduto accanto a lei ormai tornata una donna qualsiasi, non poté fare a meno di osservarla meravigliato dalla sua bellezza e ipnotizzato dal ricordo del loro rapporto. Ma doveva portarla altrove, ormai iniziava ad essere tardi. Doveva finire quello che aveva iniziato quella sera e quindi doveva agire ma volse dare un ultimo bacio alla sua donna, si piegò su di lei e la baciò sul quelle calde labbra socchiuse nel sonno del piacere. Samantha aprì debolmente gli occhi, inconsciamente ricambiò quel folle bacio e li richiuse per tornare al dolce torpore del sonno. Senza alcuno sforzo l'uomo l'alzò di peso e tra le braccia passò alla stanza accanto dove si apriva su un garage e su una macchina già aperta in precedenza. Posò dolcemente la donna sul sedile posteriore, la coprì con una coperta e si mise alla guida del veicolo e uscìì nel buio della notte. Samantha fu scossa da un rumore secco, si riscosse perché sulle prime non sapeva dove si trovasse; fece appena in tempo a rendersi conto che era seduta al posto di guida della propria auto nel parcheggio dell'ospedale che un'auto ferma lì accanto partì immediatamente lasciando dietro di ...
... sé solo una nuvole di fumo. Si sentiva stanca, spossata, come se fosse stata drogata, non sapeva se i suoi ricordi di poco fa erano solo un sogno o era veramente accaduto. Insomma era in uno stato terribile di shock. Pensò di chiamare la polizia e di denunciare uno stupro. Ma si era veramente trattato di questo, lei era stata veramente posseduta contro la sua volontà? Il cuor suo rispose di no mentre il cervello ancora non sapeva cosa rispondere. Poi senza pensarci una sua mano raggiunse l'interno delle sue mutandine sentendo umido, sentendo ancora la dolce peluria ancora imperlata di un liquido quasi denso. E seppe che tutto quello che aveva provato quella sera era accaduto veramente. Partì per raggiungere casa sua, tra poche ore avrebbe dovuto tornare lì per rientrare a lavoro. Ci avrebbe pensato il mattino successivo ad agire. Il mattino successivo temendo che seppur fosse stata oltre posseduta anche derubata svuotò la borsa, il portafogli e controllò da cima a fondo la macchina: non mancava nulla. Si fece una doccia calda, si lavò sia l'odore dell'uomo rimastogli addosso e si lavò la sua intimità ancora fresca del ricordo di un uomo e partì per il lavoro, senza smettere di pensare alla notte scorsa. Arrivò in ospedale tardi, per la strada la sua mente era concentrata più sui mille pensieri riguardo all'uomo che non alla strada, fu un miracolo che arrivò sana e salva al parcheggio; notò alcune macchine delle sue colleghe, voleva dire che era già in ritardo quindi doveva ...