Un fiume di...
Data: 31/08/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: ale-luca74, Fonte: Annunci69
Un fiume di…
Parole? Persone? Felicità? Sperma?
Avevo da poco compiuto 33 anni. Nell’autunno precedente era finita la storia d’amore della mia vita con la ragazza con cui avevo condiviso 4 anni d’amore e sesso e con la quale avevo, inutilmente, progettato il mio futuro.
Avevo iniziato a soffrire d’ansia e tutto era nato, senza una apparente ragione, sin dalla inevitabile separazione. Una commistione di diversi stati d’animo, tutti negativi, ed una insolita e sfigata congiuntura degna dello sfigatissimo Chris Pine in “baciati dalla sfortuna”.
Dopo aver perso da poco tempo un importante lavoro arrivò, puntuale come un orologio svizzero la rottura con Marta. Altrettanto puntuale arrivò poi una grave malattia di mio padre che, da lì poco se ne andò, quindi la ciliegina sulla torta giunse con una grave malattia che in brevissimo tempo si portò via pure mia madre.
Per quanto mi fossi sempre detto ottimista e positivo, avevo ben d’onde nel sentirmi improvvisamente sfigato cedendo, senza troppi complimenti, all’ansia e quindi alle prime crisi di panico.
Quanto sto scrivendo non è frutto della mia fantasia ma è, in maniera leggermente romanzata, il vero racconto della mia vita.
Svenivo. Spesso e volentieri.
Anzi no. Decisamente mal volentieri ma, le crisi di panico quando arrivano, arrivano, e nulla ci può fare la tua determinazione a volerle ignorare o evitare.
Era stato durissimo superare l’inverno, e la primavera non era stata molto più allegra.
Con ...
... l’arrivo dei primi calori pre-estivi iniziai a sentire i primi stimoli a reagire.
Il nuovo lavoro mi regalava le prime soddisfazioni, le giornate calde e soleggiate invitavano a stare maggiormente all’aria aperta, lontano dallo stress e dai pensieri che inevitabilmente ti accompagnano quando ti isoli e non hai più voglia di interagire con nessuno.
Avevo da poco anche ripreso a frequentare i miei amici che, in realtà avevano cercato, invano, ed in tutti i modi possibili, di stimolarmi a reagire, ovviamente senza successo, tanto da aver gettato la spugna e rinunciato ben presto.
Si trascorreva le serate facendo vasche nell’isola pedonale in città e ben presto si tornò a fare il solito e consueto fiume di parole tra il solito e consueto fiume di persone che passeggiava avanti e indietro senza meta, lungo la via cittadina più frequentata ed animata.
In realtà l’aiuto più concreto nel reagire e nel risolvere ansia e crisi di panico non era giunto dalla bella stagione o dagli amici ma da una brava psicologa, finita per puro caso sul mio cammino e che, constatato quanto urgente fosse il bisogno di darmi un valido aiuto decise ben presto di passare alle maniere forti ricorrendo ad una pratica che fino ad allora mi era sconosciuta ma che, sin da subito, mi aprì le porte di un mondo fantastico, invitante ed appagante, degno di Alice nel paese delle meraviglie.
Era il mio mondo. Il mio vissuto.
Il mio io. Il mio ego.
La chiave d’accesso a quel mondo inesplorato, ...