1. Frugando Tra i Rifiuti (M-f, NC, Slavery, ChastityBelt, Chains, Abuse, Tort)


    Data: 31/08/2017, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Altro, Autore: Kray, Fonte: RaccontiMilu

    ... suo primo pasto� quasi pasto, sarebbe meglio dire. Sonia poteva succhiare una specie di minestra finalmente quasi densa da una tettarella di gomma morbida, ad umiliante forma di fallo, fissata alle sbarre davanti a sé, ma Sonia non se ne curò, tanta era la fame che aveva e tanta era la disperazione che la pervadeva nel fisico e nello spirito: succhiava avida dal fallo-tettarella, mugolando ad ogni boccone. Solo il fatto di rompere quella terribile solitudine, di ingannare i suoi sensi per distrarla dal dolore della postura e dei segni delle frustate, e poi il sapore di quella minestra le sembrò intenso e pieno� Un po`di sollievo da quella fame che la angosciava da giorni, un po`di sollievo da quella disperazione, da quella follia�La lasciò digerire prima di afferrarle una alla volta le braccia attraverso le sbarre della piccola gabbia per ri-costringergliele dietro la schiena in preghiera invertita, come piaceva a Lui, incurante della sua sofferenza né delle sue suppliche.Durante le successive infinite ore di prigionia in quella gabbia, di tanto in tanto Sonia sentiva le mani del padrone che si infilavano per disinfettarle i piercings e per metterle degli unguenti sui tanti segni di frusta e di canna su tutto il suo povero corpo di schiava, oppure si sentiva investita da un intenso getto d�acqua tiepida che riportava il livello d�igene entro i limiti della decenza.Al quarto giorno, quando tra i fumi dell�agonia Lo sentì vicino alla gabbia, infrangendo le regole si rivolse ...
    ... al suo Padrone con una supplica struggente. Lo pregò, Lo pregò di perdonarla.�� e �. permettimi Padrone di darti un po`del piacere per il quale mi hai rapita e portata qui� Non ho alcuno scopo altrimenti� Uccidimi altrimenti� Padrone� �.Sentì le braccia caderle di nuovo a fianco e la grata mobile della gabbia si aprì.Lui si allontanò senza rivolgerle neppure una parola.Lentamente, Sonia si sfilò fuori da quello che si era rivelato senza dubbio lo strumento di tortura più crudele provato fino ad allora.Si rese conto che il Padrone le aveva messo di nuovo una catena tra le caviglie ed una tra i polsi... chissà quando lo aveva fatto� Quella tra i polsi passava attraverso l�anello anteriore del suo collare. Ed ovviamente la catena a soffitto era ancora collegata al collare� del resto, non avrebbe potuto essere disconnessa in alcun modo � .Mai Sonia si era sentita più impotente e condannata come in quel momento, perché adesso era definitivamente consapevole che lei aveva un Padrone da supplicare!Un Padrone esigente ed inflessibile che non le avrebbe mai concesso alcun tipo di libero arbitrio. La sua vita era quella adesso, e Sonia sentì questa agghiacciante certezza pervadere il proprio essere.Piangendo, con le poche lacrime che le erano rimaste, lentamente, prima carponi e poi alzandosi traballante in piedi, a testa china, Sonia si diresse claudicante verso il bagno e lì esitò sul da farsi.Ma il suo Padrone comparve dietro di lei e la Sua voce le risuonò severa nelle orecchie ...
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