1. La vita in un piccolo paese - 9


    Data: 31/08/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    ... dovrete andare a cercarvi un albergo, vero mamma? Potremo arrangiarci così”. Matilde replicò “Se loro accettano e se sono contenti così, per me va bene”.
    
    Spostato il tavolo e le seggiole, le donne misero il materasso a terra e poi, dopo avere vuotato ancora qualche bicchiere di vino, raggiunsero la loro camera. Appena la porta fu chiusa Matilde si chinò su sua figlia. “La presenza di quei due uomini ti eccita, vero?” “Sì, mi eccita ed anche te, lo so, indovino cosa vorresti fare”. Si avvicinò a sua madre, le mise una mano sul corpetto sbottonandoglielo e giocò con le sue grosse mammelle. Matilde ridendo “Hai finito, piccola viziosa? Ne hai bisogno?”: “Eccome! E tu, non hai voglia?”. Matilde spinse sua figlia verso il letto, le si inginocchiò davanti ponendole la testa contro il ventre caldo. Dei fremiti percorsero il suo corpo ma abbracciando il ventre di sua figlia pensava agli uomini della stanza vicina.
    
    Con le braccia alzate, i seni della figlia nelle mani, la bocca vorace, la donna si immaginava i due uomini tesi, pieni di ardore, pronti ad assalirla. E Gertrude, in preda ai medesimi pensieri, ansimava sotto la carezza che la madre le faceva con la bocca. Improvvisamente si udì un rumore. Matilde si sollevò e si accorse che un raggio di luce passava sotto la porta. Uno degli uomini aveva acceso la luce della stanza vicina. Desiderosa di sapere cosa succedeva, aprì la porta. Uno dei due camionisti era in piedi al centro della stanza con una bottiglia di vino in ...
    ... mano. Con un colpo d’occhio Matilde vide il suo corpo nudo, il sesso che gli pendeva fra le cosce, il suo dorso potente, le sue braccia e le gambe muscolose. “Cosa avete fatto?”, “Avevamo ancora sete e abbiamo bevuto, ma voi dovreste ritirarvi, sono tutto nudo”. Matilde sorrise poi chiuse la porta alle sue spalle. “E’ che da molto tempo non vedevo un uomo nudo però, sapete, alla mia età se ne sono visto degli altri e non ci si spaventa così facilmente”.
    
    Dopo aver bevuto l’uomo si ricoricò e passò la bottiglia al suo compagno che bevve a sua volta posando poi la bottiglia a terra al proprio fianco. Matilde si era avvicinata al materasso, immobile li guardava attentamente. Bruscamente quello che era il più vicino a lei, cioè quello che aveva bevuto in piedi, stese le braccia. Le sue dita afferrarono una caviglia e l’accarezzarono. Poi attirò Matilde che fece un passo avanti. Le dita dell’uomo le toccavano il polpaccio cercando di andare oltre. Con gli occhi lucidi guardava la donna con la gonna sollevata e la gamba denudata.
    
    “Vieni, vieni più vicina, abbassati che possa baciarti le cosce”. Matilde ubbidì, non rideva più e si mordeva le labbra. Si accovacciò e l’uomo le accarezzò la parte interna delle cosce aperte. Improvvisamente gli uomini respinsero la coperta e misero a nudo i loro cazzi eretti. La donna emise un gemito. Erano due bei cazzi. Uno era bruno, intersecato da vene grosse come corde e la capocchia scappellata e rotonda, il meato pronunciato. L’altro era roseo, ...