Amore impossibile 13 - in ospedale
Data: 28/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: raccontastorie
... andare al quinto piano
Dall'atrio principale continuarono dritto e subito dopo svoltarono a destra per prendere l'ascensore, salirono premettero il bottone ed attesero.
L'ascensore impiegò pochi istanti ma a Roberto sembrava in ogni caso troppo il tempo impiegato.
Uscirono dall'ascensore, svoltarono a destra subito a destra ed eccoli nel corridoio del reparto osservazione, andarono ancora un pochino avanti dove sulla sinistra si apriva la saletta d'attesa.
- Eli
- Roberto finalmente sei qui
si abbracciarono piangendo entrambi, un pianto liberatorio, entrambi riuscirono a sciogliere la tensione in quell'abbraccio.
- Dimmi tutto
- Papà ha avuto un infarto, il vicino di casa era affacciato alla finestra ed ha visto papà lavorare nell'orto poi ad certo punto l'ha visto accasciarsi al suolo, ha allertato lui sia il pronto intervento che me.
- Tu come stai?
- Ora che sei qui meglio, so che ora posso far affidamento su di te, sei tu il mio coraggio e la mia forza lo sai, sarei persa senza di te, è sempre stato così
- Lo so, per me invece la mia forza era papà
- Non usare il passato, è papà, non è ancora morto, è forte è un combattente, ce la farà. Vero Tore?
Tore che fino a quel momento era rimasto sull'uscio per non disturbare quel loro incontro, voleva che fosse un momento intimo solo loro, rispose
- Assolutamente, ragazzi voi lo conoscete solo come padre, io conosco l'uomo che è, conosco il suo valore e la sua forza, so che ce la ...
... farà.
In quel momento il volo Ryan Air partito da Torino e diretto a Brindisi, si stava avvicinando alla destinazione.
Giuseppe era seduto al suo posto, con le cinture ancora allacciate, il volo era talmente breve che l'aereo non aveva tempo di prendere quota e quindi spegnere le luci di tenere le cinture allacciate, che già iniziava le manovre per l'atterraggio. Si accesero le luci e dalle casse risuonò la voce metallica della hostess.
- Stiamo iniziando le manovre per l'atterraggio, si ricorda ai signori viaggiatori di spegnere le apparecchiature elettroniche, riposizionate eventualmente il tavolino davanti a voi, e di mantenere le cinture allacciate fino all'avvenuto atterraggio.
Giuseppe non era mai sceso nel Salento prima d'ora, nonostante la situazione non voleva perdersi nemmeno un dettaglio, così guardò fuori dal finestrino. Così vide la pista d'atterraggio, come se fosse una sottile lingua di asfalto e catrame che dalla terra si spinge in avanti quasi fino a raggiungere il mare.
Giuseppe uscì dalla zona arrivi e di corsa andò verso l'uscita, da lì subito girò a destra per andare al parcheggio dei bus navetta. Non era mai sceso nel Salento, ma Laura la sua amica era pratica della zona avendo passato un'estate a Torre dell'Orso, ed un'altra invece a Porto Cesareo.
Laura aveva spiegato per bene come doveva muoversi.
Salì sul bus ed acquistò direttamente il biglietto per arrivare a Lecce, dal capolinea poi avrebbe chiamato un taxi.
Chiamò subito ...