Amore impossibile 13 - in ospedale
Data: 28/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: raccontastorie
... passo svelto la porta, girarono subito a sinistra e poi ancora a sinistra, aprirono la porta che separa il reparto di osservazione, seguivano il dottore che li condusse fino a destinazione.
Il dottore prese il citofono al fianco del vetro e fece cenno all'infermiera di alzare l'altra cornetta
- Sono arrivati i figli, se il paziente se la sente può parlare, ma non deve agitarsi in nessun modo
L'infermiera fece cenno di assenso con la testa ed avvicinò la cornetta al volto del paziente.
- Papà mi senti? Sono io sono Roberto, io ed Elisa siamo qui, rimettiti in fretta che devo dirti tante cose.
Il padre provò a rispondere, ma in quel momento un secondo attacco di cuore lo colpì.
L'infermiera chiuse immediatamente la comunicazione e serrò gli oscuranti della vetrata.
Il dottore fece allontanare immediatamente Elisa e Roberto, e li riportò fuori dal reparto.
Elisa in preda ad un attacco di panico iniziò ad urlare
- Papà no, te ne prego non farmi questo, ho ancora bisogno di te
Roberto la prese forte per le braccia e la scosse in modo deciso,
- Agitarsi non serve a nulla, urlare ancora meno, vuoi che ci allontanino anche dalla sala di attesa?
- No
Balbetto Elisa
- Bene
poi girandosi verso Lucrezia che ancora era in sala d'attesa
- A me non cambia nulla la tua presenza o meno, ma Elisa è scossa, resta con lei, io devo andare in un posto
Scese velocemente le scale ed arrivò alla cappella.
Entrò nella chiesetta, anche se non ...
... pregava da tanto tempo sapeva che quello era l'unico posto in cui avrebbe potuto rigenerare energie positive.
La macchina che accompagnava Giuseppe arrivò al parcheggio e Tore era lì, sotto il sole cocente del Salento che attendeva l'amico di Roberto
- Ciao, dunque sei tu Giuseppe
- Buon giorno, sì sono io, immagino che lei sia il signor Tore.
- Solo Tore per piacere
- Va bene Tore, ciao io sono Giuseppe
allungò il braccio per stringere la mano, ma Tore che ancora non aveva capito bene la situazione lo congelò con lo sguardo, si girò dandogli le spalle disse semplicemente
- Seguimi, Roberto ti aspetta
Arrivarono entrambi in saletta d'attesa, Giuseppe riconobbe subito la persona di Lucrezia in una delle due ragazze nella sala.
Elisa scattò in piedi ed abbracciò Tore
- Tore papà ha avuto un'altra crisi, ora lo stanno curando, ma non so
poi rendendosi conto della presenza di Giuseppe, lo salutò
- Ciao tu sei Giuseppe
- Sì sono io, tu sei Elisa la sorella di Roberto vero?
- Esatto
- Ma dove è? Non lo vedo
- Conoscendolo è andato in chiesa a pregare
- Dove posso trovarlo?
- Nei piani inferiori
- Perdonami ma allora vado a cercarlo
- Va bene
Dopo qualche minuto che Tore ed Elisa continuavano a parlare tra di loro, non degnando di uno sguardo Lucrezia, riuscì ad alzarsi e senza dare nell'occhio uscì dalla sala.
Giuseppe arrivò al piano della chiesa, ma era aveva sbagliato piano, era al piano superiore di una chiesetta ...