1. Normandia 1944 Capitolo 2


    Data: 30/01/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Bastardo senza gloria

    Il sole era sorto da poco quando Gabrielle de Sentier si presentò al corpo di guardia dell’ex municipio le cui cantine erano state trasformate in prigione. Dopo averla frustata e selvaggiamente montata riempendole la vagina con il suo seme “il monco” le aveva comunicato che suo figlio sarebbe partito la mattina stessa per il lavoro coatto. La sua angoscia era diminuita quando le aveva riferito che sarebbe stato utilizzato per costruire sbarramenti sul Merderet al fine di allagare le campagne circostanti. I tedeschi stavano rendendo impraticabile gran parte del terreno alla base della penisola del Cotentin per impedire lanci di paracadutisti e di alianti alleati. Il lavoro, seppure duro, era certamente meno pericoloso della costruzione di bunker e sbarramenti del vallo atlantico sulle spiagge. Tutti si rendevano conto che in caso di attacco alleato le spiagge sarebbero stato il primo obiettivo ad essere bombardato dal mare e dall’aria e, se i tedeschi potevano contare su rifugi a prova di bomba, i lavoratori coatti e gli abitanti delle spiagge sarebbero stati esposti al terrificante fuoco alleato. Aveva preparato uno zaino con dei vestiti e degli alimenti, ora avrebbe dovuto convincere suo figlio ad accettare la soluzione che gli veniva proposta. Pensava al carattere ribelle del figlio sedicenne e alle reazioni che potrebbe aver avuto. Non aveva mai fatto valere la sua autorità sul ragazzo, ma ora, se avesse fatto resistenza si sarebbe imposta: non poteva pagare il prezzo ...
    ... altissimo che le veniva richiesto e trovare ostacoli da parte di suo figlio. Non poteva tuttavia rivelare alcunché della propria umiliazione al ragazzo. Quella mattina, prima di vestirsi si era guardata allo specchio la schiena nuda: pesanti lividi in rilevo, rossi e viola, la segnavano e in alcuni punti la pelle era rotta. Indossare i vestiti sulla pelle frustata le aveva procurato forti dolori e le era stato impossibile allacciare il reggiseno, talchè ora, sotto il vestito, i seni erano liberi senza tale indumento. Se una lavata alla vagina era stata sufficiente a liberarsi dei residui di sperma i segni sulla schiena sarebbero rimasti molto più a lungo e i graffi alla sua anima non sarebbe mai più scomparsi. Con questi pensieri si presentò alla sentinella chiedendo di conferire con il capoposto. Venne fatta attendere all’esterno finchè un feldwebel si presentò sulla porta. Gabrielle consegnò la lettera che il monco aveva scritto la sera precedente prima di congedarla. Era una lettera in busta chiusa e non ne conosceva il contenuto. Il feldwebel scorse rapidamente la lettera, guardò la donna, rilesse la lettera e ghignò. “Venga con me” le ordinò. Entrarono nel seminterrato del municipio. Le due stanze vicine all’ingresso erano state attrezzate a corpo di guardia e ad armeria, il grande salone interno era stato attrezzato come camerata con una ventina di brande, sul fondo una porta dava alle scale delle cantine trasformate in prigione. Quattro o cinque soldati reduci dal turno ...
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