1. Kasja e la mia voglia di collant


    Data: 31/01/2018, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... allora notai quanto fosse lungo e magro il suo piede. L'alluce ed il primo dito quasi fuoriuscivano quasi dal sandalo. Lasciò andare all'indietro la testa e allo stesso tempo mosse il bacino, cercando di far coincidere la sua ricerca di piacere con il movimento della mia mano. Quando il suo ritmo si incrementò e capii che ella stava per venire, assecondai il suo movimento e quando ella raggiunse il suo primo orgasmo, mi soffermai a guardarla godere. Fu un momento lungo ed intenso e quando finì ella mi guardò con uno sguardo quasi di scusa, per aver goduto senza essersi preoccupata di me. “No problem”, le dissi e per farle capire che era proprio quello che volevo, aggiunsi “Is this that I want”. Ella ovviamente fraintese, si sedette sul letto e si allungò verso di me per baciarmi e soddisfarmi, ma io mi ritrassi. Kasja non capì e mi guardò confusa. Allora le presi gentilmente per mano e la feci sdraiare sul letto. Continuò a non capire e allora le dissi che era il suo piacere quello che volevo. Presi l'ennesimo foglietto e le scrissi:” I want to see only your orgasms!”. Lei lo guardò, lo girò tra le mani, poi lo gettò e disse:”Ok!”. Allora mi dedicai alle sue gambe. Le baciai a lungo, partendo dalle caviglie e salendo fino alle sue spigolose anche. Lei mi assecondò e dopo un altro paio di tentativi smise di cercare il mio uccello che, chiuso all'interno dei boxer, sembrava stesse per esplodermi. Sono certo che se l'avesse preso tra le mani, avrei eiaculato immediatamente. ...
    ... “You don't want fucking me?!?!?”, mi chiese per un ultima volta. “This is that I want”, le risposi e allora ella capì. Mentre le baciai le gambe, le accarezzai il sesso ed in pochi attimi sentii nuovamente crescere l'eccitazione dentro di lei. Si strinse le tette fra le mani ed emise degli strani mugolii di piacere. Le sue labbra si erano aperte ed il collant, che era completamente impregnato dei suoi umori, emetteva uno strano rumore sfregando contro alla sua passera completamente glabra. Le strinsi il clitoride tra l'indice ed il medio ed ella sussultò. Tra il suo secondo ed il suo terzo orgasmo, le slacciai i sandali e poi glieli tolsi del tutto. Erano troppo volgari persino per i miei gusti. “You don't like?”, mi chiese. “No”, risposi deciso “Next time I'm back in Bosnia, I want a new shoes”. “Ok”, rispose ella. Mi piacque molto come si lasciò andare e come assecondò il mio piacere. Per farla venire la terza volta, mi dedicai solo al suo clitoride. Senza inserire la mano all'interno del suo collant e senza nemmeno romperlo, glielo strinsi, poi lo pizzicai, lo accarezzai con ritmi diversi, lo trastullai, finché ella non sollevò le gambe, per poi divaricarle al massimo. Sembrava quasi pronta a fare una spaccata virtuale, ma io sapevo il motivo per cui lo stava facendo. Stava semplicemente godendo alla grande. Aprì al massimo le lunghe gambe e poi inarcò la schiena ed esplose nel suo terzo orgasmo della serata, lanciando un urlo liberatorio. Fu a quel punto che compresi che era ...