Aria di felicità
Data: 31/01/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... di fissare la direzione e guardi fin dov�è sparito� - seguita dalla risata contadinesca e rustica della zia Rosa, sennonché arrossendo lei si sforzò chiedendo incuriosita e visibilmente attratta chi fosse quel ragazzo:�Davvero non ti ricordi di lui? E� Renato, hai presente quando giocavate sempre insieme da piccoli, sempre lì in perfetta unione, concordi e compatti in tutto, anche per fare il bagno nel fiume, visto che non riuscivamo mai e poi mai a dividervi. Attualmente lui lavora qui da me, perché sai, da quando è mancato lo zio io non riesco né arrivo più a fare tutti i lavori da sola, perché l�età avanza accompagnata sempre da continui acciacchi e da malesseri vari�. Intanto che la zia continuava introducendole la lista infinita di dolori e dei problemi che l�affliggevano, lei non faceva altro che pensare a quel nome, il suo Renato, in quanto erano stati come fratelli, finché lui era dovuto partire per la città con i genitori all�età di dodici anni e da allora non si erano più visti né sentiti.All�epoca lei aveva pianto smisuratamente, perché lasciarsi e in ultimo partire era stato amaro, doloroso e alquanto desolante triste come in un film, come due bambini che vengono bruscamente sradicati dal reciproco abbraccio con le infinite lacrime agli occhi. Il suo Renato, quel bimbo che tutti prendevano in giro, piccolo e mingherlino con gli occhiali, delicato e fragile, che non poteva fare sforzi per la salute sempre in bilico. Gli altri maschi del paese lo ...
... prendevano sempre in giro, gli facevano degli scherzi e non lo volevano mai con loro per giocare, cosi lui si era unito a questa bimbetta vicina di casa, da sempre paladina e sostenitrice dei maltrattati e dei tartassati. Renato, sei proprio tu, continuava lei a chiedersi ostinata con il cuore che batteva a mille, mentre rievocava questi pensieri eccolo spuntare dalla cima delle scale ancora con quell�aria dura che di colpo si tramutò in un grande sorriso sciogliendo quella che non era freddezza né insensibilità, bensì emozione e imbarazzo, in tal modo le venne incontro e senza dire una parola l�abbracciò forte a sé:�Finalmente ci ritroviamo, che bello� - le sussurrò lui felice e spensierato all�orecchio.Lei non riusciva a parlare, era felice, tuttavia le mancava il respiro, poi quando lui le baciò una guancia si sentì avvampare mancandole la terra da sotto i piedi. Lui se ne andò promettendo alla zia di tornare il giorno seguente per sbrigare dei lavori nel fienile. La prima notte Serena la passò prima pensando a quell�incontro che era arrivato direttamente dal passato, alle impressioni e alle sensazioni che aveva sperimentato nel sentirlo vicino, nel rivederlo e nello stupore per il cambiamento che aveva fatto nel corso degli anni, poi crollò, stanca per il viaggio e per il duro periodo che aveva alle spalle, come non le succedeva da mesi nella tranquillità dell�alto lettone con i grilli che cantavano fuori dalla finestra si perse placidamente tra le braccia di Morfeo.Lì iniziò il ...