1. La mia storia con lui - Capitolo 1


    Data: 31/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    Capitolo 1 Consapevolezza Sapevo di essere gay fin da quando ho avuto la consapevolezza di avere un pene. Ogniqualvolta ne avevo l’opportunità, nonostante ubicazione (sì, anche in aeroplano e ai grandi magazzini), le mie dita si trovavano ad accarezzare e giocare col mio uccello. Cominciai a farmi seghe a circa 12 anni, solo dopo cominciai a guardare i “ragazzi” in una luce diversa dal punto di vista sessuale. Ora, a 18 anni in un liceo maschile, stavo impazzendo. Conoscete la sensazione? La sensazione di volere gridare alle masse: “io sono gay, la sensazione di avidità di corpi sudati e svestiti nello spogliatoio e sapendo che nel momento in cui metterai gli occhi su un cespuglio di peli sotto l’ombelico o su un torace ben definito, ti sarà rinfacciato per sempre e sarai disonorato per essere la persona che non sei. La sensazione di innamorarsi per la prima volta. Quello era quello che vivevo. E la cosa divertente era che pensavo che sarei sempre rimasto così. Represso, intrappolato nel mio guscio e desiderando silenziosamente il gusto di un cazzo nella mia bocca. Tutto questo cambiò quando incontrai Ben. Lui era nella mia classe, un bel sogno atletico alto un metro e ottantadue. La sua faccia era quella di un cherubino: angelico e lussuriosamente invitante. Bei capelli corti, leggermente a spazzola, che io agognavo di toccare. Occhi marroni e labbra deliziosamente rosa, una bella carnagione bronzo chiaro. Tutti quegli attributi aumentavano il suo magnetismo. Non era ...
    ... possibile vederlo se non con vestiti firmati… e ragazze. C’era poi la sua risata. La sua risata deliziosa: acuta con un tocco femminile ed un riverbero sullo sfondo. I suoi denti non erano perfetti. Erano un po’ storti e lo facevano borbottare leggermente ogni tanto. Ma non me ne importava molto. Lui era perfetto ai miei occhi, e, denti storti o no, lo desideravo con una furia silenziosa, appassionata. I posti nella classe per quel venerdì prima di Halloween erano sistemati a forma di U per un forum di discussione; i posti agli studenti furono assegnati alfabeticamente per cognome. Il mio nome comincia per ‘A’ e naturalmente mi venne assegnato il primo posto. Ben il cui nome cominciava con l’altro capo dell’alfabeto con una ‘Z’, sedette su una sedia di fronte a me, senza nessuno fra di noi. Io avevo gambe lunghe e anche Ben. Sfortunatamente non avevamo abbastanza spazio per tenerle a penzoloni. Fortunatamente, io che sono il più scansafatiche dei due, allungai le gambe fra di noi. Ma lui capì che i miei piedi erano là o così pensai. Ok, mentre l’insegnante stava discutendo con gli studenti, sentii due piedi coprire i miei. Normalmente le circostanze me li avrebbero fatti togliere rapidamente e mi sarei seduto diritto. Invece, per qualche ragione, li tenni là, godendo del suo tocco segreto e sperando che lui non pensasse che fossi un finocchio a tenerli là. Lui tolse i piedi due minuti prima della campanella di fine lezione. I nostri occhi si incontrarono furtivamente e ebbi ...
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