1. La mia storia con lui - Capitolo 1


    Data: 31/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    ... lei mi ha chiesto di aiutarla a sostituirli, um, voglio dire trovare altre persone che vengano alla festa. Verrai se ti dicessi che lei ti vuole di brutto?” No! Ma c’era lui davanti a me e così dissi di “sì”, sorrise, mi diede un invito ed io corsi all’autobus che stava partendo. Nonostante il carico infernale di compiti per quella sera, ero eccitato. Stavo per andare ad una festa con il figo e delizioso Ben. Mia mamma mi accompagnò a cercare un costume. Ci pensai poi optai per delle calze sfilacciate, un cappello lavorato a maglia, un cappuccio ed una camicia nera. Dovevo essere un poeta russo affamato. Aggiunsi una bambola ed ero a posto, sembravo decisamente bizzarro. La sera arrivò, chiara e fresca, coi primi freddi di ottobre. Quando arrivai alla festa, circa alle 7 di sera, c’erano persone ‘svenute’ per la birra sul prato di Glenda. Forme sospette si attorcigliarono dietro a tende delle camere da letto del secondo e primo piano. Entrai chiedendomi come fosse vestito Ben, quando mi accorsi, con mia sorpresa, che sfortunatamente non si trattava di una festa in costume. Questo provò ulteriormente un punto, che sono un completo idiota. Vidi ombre di tutti i colori davanti agli occhi, ma mi dissi che erano tutti troppo ubriachi per notarlo. Dissi “ciao” a Glenda, gli dissi che mi spiaceva per l’affare della band e le diedi il mio invito. Non essendo una “persona socializzante”, depositai il mio bel sedere su un bel divano di cuoio solitario. Glenda poi radunò il “gruppo ...
    ... degli amici”, spense le luci ed accese il videoregistratore. Dovevamo guardare ‘Punto di non ritorno’, un film di fantascienza/horror che si svolge su una nave spaziale infestata da spettri e demoni infernali. Tutto bene, il divano, così io pensai, era vuoto. Ma quando cominciò la prima schermata e la sua luce ruppe l’oscurità, scoprii che il divano era occupato da due altre persone oltre a me: Ben e Glenda. Gli sorrisi e misi una buona distanza tra me e Ben che era seduto in mezzo. “Punto di non ritorno” avanzò con la velocità di una lumaca in inverno. Per tutto il film Glenda tentò inutilmente di sedurre Ben coi suoi lunghi capelli biondi ed il top rivelatore (che tuttavia non rivelava molto). Ben era concentrato sul film. Ed io, a mia volta, ero concentrato su di lui. Io ero a disagio. Glenda aveva la testa sulla sua coscia e si muoveva così lentamente come avrei voluto fare io. Appoggiai le gambe su di una sedia vuota di fronte a me per scuotere via la tensione. Il film non era così pauroso, più che altro disgustoso, ma mai pauroso. La cosa che ci faceva comunque sobbalzare, era ogni volta il grido acuto di Glenda. Dopo una particolare sessione di grida, Glenda appoggiò la testa proprio sull’inguine di Ben e spinse in giù. Seguì un bisbigliato: “Glenda!” e Ben si spostò vicino a me. I nostri sederi si stavano toccando e lui si chinò sulla mia spalla. I suoi piedi scalzi si alzarono vicino ai miei. Le sue mani toccarono il mio ginocchio. In altre parole, improvvisamente ero ...
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