I tormenti di nonna Marta (Parte Undicesima)
Data: 01/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... eri una bambina e staremo abbracciate, sarà più intimo.” Mi alzai, la presi per mano mentre lei mi guardava un po’ spaventata. La baciai su una guancia per rassicurarla e la guidai verso la mia stanza. Arrivate in camera restammo un poco faccia a faccia, l’una davanti all’altra tenendoci entrambe le mani. L’abbracciai e la coccolai per diversi minuti poi, lentamente, le tolsi l’orribile felpa che indossava lasciandola un po’ confusa. “Cosa stai facendo mamma?” “Prima di raccontarmi tutto voglio metterti a tuo agio, ho bisogno di sapere come avete iniziato. So che tu eri molto giovane ed influenzabile, e che non sei tu la responsabile delle brutte cose di cui ti accusi.” “E’ troppo difficile. Non riesco a parlarne di fronte a te, quando ti guardo mi manca il coraggio.” “Se è solo questo il problema lo risolviamo subito, amore.” Presi un foulard dalla mia borsa e bendai gli occhi a mia figlia. Agnese lasciò fare tanto che sembrava avesse superato il timore iniziale. Nonostante lei avesse piena fiducia in me, io rimasi turbata alla vista della sua schiena perfetta. La sua pelle era così morbida al tocco ed invitante che non potei evitare di baciarla sul collo mentre le slacciavo il reggiseno. Istintivamente cercò di mascherare il suo seno nudo con le mani, io le allargai le braccia e accarezzai delicatamente ognuno dei suoi seni tanto che emise dei sospiri e dei gemiti di piacere. Poi mi chinai verso i suoi capezzoli e, a turno, glieli succhiai avidamente prima di sbottonargli ...
... i pantaloni. Questa volta smise di essere passiva a mi aiuto a spogliarla. La feci distendere tutta nuda sul letto e mi posizionai tra le sue gambe sollevate. Coprii il suo corpo di tenere carezze prima di appoggiare le mie labbra sulle sue. Il nostro bacio fu pieno di tenerezza, mentre le mie mani correvano sulla sua pelle, sentivo i muscoli del suo corpo rilassarsi poco alla volta, allora le sussurrai all’orecchio: “Su, parla ora e lascia che mi prenda cura del tuo corpo.” Le mie labbra si distaccarono dalle sue e scivolarono sulla sua pelle, mentre Agnese, dopo un grande sospiro, iniziò a raccontare. “Il ragazzo che mi ha sverginata si chiamava Romano. Non mi piaceva particolarmente, ma era carino. A lui importava poco di me, voleva solo scoparmi, tanto che quando lo faceva era brutale e violento e a volte mi faceva anche male. Essendo spesso casa sua, feci amicizia con sua sorella Matilde. Dopo qualche volta mi accorsi che a lei piaceva flirtare con me, anche davanti a suo fratello, ed a me, curiosamente, piaceva essere sedotta da lei, anche se non rispondevo alle sue avances. Una volta, mentre ci stavamo cambiando da sole negli spogliatoi della piscina, ritornò alla carica. Quella volta la lascia fare. Mi baciò e mi accarezzo e poi, fattami stendere sulle panche dello spogliatoio, mise la sua testa tra le mie gambe e cominciò a leccarmi la patatina. Fu bellissimo, ebbi un intenso orgasmo tanto che dovetti tapparmi la bocca per non urlare dal piacere.” Mentre mia figlia ...