I tormenti di nonna Marta (Parte Undicesima)
Data: 01/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... raccontava e cominciava a liberarsi del peso che da anni la opprimeva, io le baciavo l’interno delle cosce convergendo piano piano verso la sua vulva già umida e madida dei suoi umori. Agnese non era insensibile alle mie carezze, la sua eccitazione era palese, forse anche a causa di ciò che mi stava raccontando e delle sue avventure con Matilde. Quindi continuò: “Presto lasciai Romano ed a lui preferii la sorella. Di lei mi innamorai veramente e facevamo spesso l’amore. Di solito, quando non c’era suo fratello, ci trovavamo a casa sua, oppure a casa nostra. Ti ricordi che allora, spesso, veniva a trovarmi un’amica?” Annuii. “Quello che ignoravamo è che papà, quando facevamo l’amore nella mia camera, passava dal balcone e veniva a spiarci e fotografarci, il tutto a nostra insaputa, te lo giuro. Un mattino, aprendo il cassetto delle mie mutandine, trovai una di quelle foto. Come potrai capire eravamo in pose molto audaci ed eravamo riconoscibilissime sia io che Matilde, sul retro c’era scritto: . Quel giorno, e le giornate seguenti le passai nel terrore. Quando incrociavamo gli sguardi mi guardava con un ghigno sadico, mentre io facevo di tutto per evitare di rimanere sola con lui. Ogni giorno trovavo una nuova fotografia nel cassetto. Così iniziai davvero a spaventarmi, la mia paura era che tu te ne potessi accorgere.. Oh si.. mamma non fermarti.” Cominciai a titillarle il clitoride con la punta della lingua e lei interruppe il racconto sussultando dal piacere. Aveva bisogno ...
... di un piccolo incoraggiamento per continuare nelle sue confidenze. Salii lentamente fino al suo viso sfregando i miei seni sul suo corpo poi, mordicchiandogli il lobo dell’orecchio le sussurrai: “Continua tesoro e lasciati andare, ti sto ascoltando.” Mentre lei continuava, ridiscesi con la mia bocca al livello della sua fichettina. “Papà nei suoi messaggi mi fece capire che ti avrebbe detto tutto se avessi continuato ad evitarlo. Io, sempre più spaventata ne parlai con Matilde, lei invece, appena apprese della storia, si mi mise a ridere. Per darmi aiuto, si offrì di accompagnarmi nell’incontro con papà. Una volta al suo cospetto, papà non era per niente preoccupato dalla presenza della di Matilde, anche quando mi disse che, in cambio del suo silenzio, avrei dovuto essere carina e gentile con lui. Matilde allora mi stupì. Si alzò improvvisamente e, avvicinandosi lentamente a papà in modo sensuale, gli chiese in che modo dovevamo essere carine con lui. Oh.. mamma non fermarti, continua così, è troppo bello, non ce la faccio a parlare” Il suo bottoncino ormai era preda della mia lingua, Agnese non riusciva più a controllarsi e, cominciò a schiacciare a forza il mio viso tra le sue cosce impedendomi quasi di respirare. Allora gli dissi: “Su adesso girati mia cara.” “Come vuoi che mi metta mamma?” “In ginocchio con il viso schiacciato sul materasso. Voglio giocare un po’ con il tuo culetto mentre mi racconti il seguito.” Capendo bene le mie intenzioni, Agnese si inginocchiò ed ...