Io Sono Elbe |10| Gettare l'ancora
Data: 31/08/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Cigno
... Cleopatra. La barista riempì il bicchierino e sostituì il tovagliolo vecchio con uno nuovo. “Danke.” disse Alice, continuando a ricordare. Il secondo biglietto fu eliminato in maniera ancora più subdola. Ogni partecipante doveva pescare un bigliettino a caso dalla mano di quello al suo fianco. In quel modo, Alice privò il collega alla sua sinistra di un bigliettino e a sua volta lei fu privata di un bigliettino. Ne rimanevano dunque tre. Alice, intanto, era ormai discretamente ubriaca. Al Myrte Pub era già Mezzanotte e mezza e si rese conto di tutta la fatica sprecata inutilmente. Cleopatra non si era presentata all'appuntamento. Alice era perduta. Quasi come in preda ad un istinto rabbioso, ingurgitò l'ennesimo sorso di liquore al mirto e chiamò la barista per averne un altro. La barista la osservò con sospetto, si avvicinò e disse “Capita raramente di trovare le risposte nel fondo di un bicchiere...”, indicando il drink poggiato sul bancone. Alice squadrò la barista da capo a piedi, mentre sostituiva nuovamente il tovagliolo da sotto il bicchierino. “A volte è più conveniente dimenticare la domanda.” rispose Alice, biascicando. Non voleva ricevere la lezioncina morale dai baristi. Era già abbastanza in collera da sola. Tornò con la memoria al gioco dei bigliettini. Il terzo biglietto sfumò via in maniera violenta. La moderatrice del gioco passò in rassegna ognuno dei concorrenti e ordinò ad ognuno di essi di scegliere due dei tre rimasti. Timidamente, dopo che i ...
... giocatori ebbero effettuata la propria scelta, la festeggiata eliminò il terzo rimasto facendolo a brandelli. Molti concorrenti iniziarono ad arrabbiarsi. Alcuni dichiararono di non voler più giocare. Sembrava una tortura gratuita. Alice, invece, rimase in silenzio e sacrificò l'ennesimo bigliettino. Ne erano rimasti due. Al Myrte Pub, nel frattempo, Alice era rimasta l'unica cliente. Il pub era ormai in chiusura e lei era stata tutta la sera a bere, in solitaria. Avvilita. In compagnia soltanto di un liquore al mirto e di una barista che riempiva ripetutamente. “Lo sai, tu, cosa significa questo bigliettino?” disse ad un certo punto Alice, totalmente disinibita. La barista le rivolse un'occhiata da lontano, mentre asciugava i bicchieri. “Sembra che ci sia un'ancora disegnata. Scusa, ero riuscita a leggere da lontano, poiché l'hai tenuto in mano per tutta la sera.” disse la barista. “Questo biglietto è una grande puttanata. L'ho tenuto conservato per settimane, credendo che avesse una qualche valenza simbolica. Invece, non è servito a un cazzo.” disse Alice, frustrata. “Cosa dovrebbe significare, un'ancora?” domandò la barista, distrattamente. “Ah boh. Pensavo ad un simbolo che riassumesse il concetto di fermezza, di sicurezza. Dovevo scegliere cinque pilastri della mia vita e l'ultimo che mi è rimasto in mano è stato questo simbolo.” Alice tornò con la memoria al gioco dei biglietti. Ne rimanevano due in mano. Molti concorrenti avevano ormai abbandonato il gioco, contestandone ...