1. Io Sono Elbe |10| Gettare l'ancora


    Data: 31/08/2017, Categorie: pulp, Autore: Cigno

    ... l'inutilità. Ma non lei. La proponente del gioco, a quel punto, fece un gran discorso conclusivo, carico di significato, prima di domandare ai concorrenti di sacrificare uno dei due bigliettini. Alice, un po' in difficoltà. Decise di sacrificare l'ultimo bigliettino, rimanendo quindi soltanto con il biglietto con su scritto “ancora.” “Perché fare un gioco così sadico?” domandò la barista, che nel mentre si era avvicinata ad Alice. “Era una sorta di test. Spesso, quando ci viene chiesto quali siano le cose più importanti della nostra vita, sappiamo rispondere con relativa certezza. Tuttavia, quando queste certezze cominciano a vacillare, tutto diventa improvvisamente più fumoso. Si perde l'orientamento. Si viene travolti da un mare di inquietudine.” rispose Alice, dondolando sempre più vistosamente. “Quindi tu hai scelto come ultimo pilastro da salvare un'ancora...” disse la barista. “Già... che idea stupida. Pensavo che potesse aiutarmi a restare convinta delle mie scelte. Mi sbagliavo.” ribadì Alice. “Forse... le risposte che cerchiamo nel fondo di un bicchiere in realtà sono sempre state scritte in un biglietto per tutto il tempo.” disse la barista. Alice la guardò con lo sguardo annebbiato dai fumi dell'alcol. Osservò il suo bicchierino vuoto girare come una trottola. Si sentiva in alto mare, smossa dalle onde. La testa le pulsava in modo vistoso. “Vuoi sapere quali erano gli altri bigliettini?” disse Alice. “Dimmi pure.” rispose la barista. “Il primo che eliminai con ...
    ... le mie stesse mani fu “Denaro.” Mi resi conto di non essere per nulla legata ai soldi, sebbene all'inizio lo considerai tra i miei cinque pilastri. Il secondo lo estrassero a sorte contro la mia volontà. Era “Sesso”. Non avevo scelto io di sacrificarlo. Decisero gli altri per me. Fu abbastanza ironica, come cosa. Il terzo bigliettino mi è stato strappato di proposito, davanti ai miei occhi. Esso era “Lavoro.” Mi arrabbiai moltissimo. Quel biglietto era speciale. Era quello a cui avevo dedicato tutta la vita. Mi erano rimasti soltanto “Amore” e “Ancora”. Immagino sia facile intuire quale dei due scelsi di sacrificare, se adesso sono quì. “Hai sacrificato la parola Amore.” disse la barista. “Ho sacrificato il concetto di Amore.” rispose Alice. “Hai scelto di ancorarti alla terra, piuttosto che perderti nel sentimento.” commentò la barista. “Esatto.” disse Alice, sorridendo in modo beffardo. ------ “Ti farò una domanda diretta.” continuò Alice. “Ora che ti ho raccontato tutta la mia storia, cosa pensi di me?” La barista, mentre era intenta a pulire il mortaio ed altri utensili per cocktail, rivolse uno sguardo alla sua cliente. “Perché pensi io abbia già una opinione su di te?” replicò, pacatamente. “Perché tu stai lì... a fissarmi... a giudicarmi... mentre armeggi con le tue cianfrusaglie. Starai pensando sicuramente ad un modo per buttarmi fuori da qui con qualche scusa del cazzo...!” disse Alice, la cui lucidità sembrò chiaramente alterata. “Ne passano tanti come te, da qui. ...
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