1. Hangover


    Data: 02/02/2018, Categorie: Etero Autore: ssbbw69

    ... e non riesco a mettere insieme due pensieri di senso compiuto.
    
    “Certo” rispondo fra un conato e l'altro.
    
    Mi alzo e raggiungo il lavandino, Mi sciacquo la bocca e il viso. Sto malissimo. Mai stata peggio di così.
    
    Sebastiano entra con in mano un bicchierone di liquido misterioso e mi dice di berlo: “Peggio non ti farà stare di sicuro”.
    
    Io bevo.
    
    Fa veramente schifo.
    
    Ho vomitato l'anima ma il mondo attorno a me balla ancora la samba e mi sembra che il pavimento sia un enorme tappeto elastico.
    
    “Sto meglio – annuncio – mi spiace molto per il casino, ma forse è ora che vada a casa”.
    
    “Sei pazza se pensi che ti lasci guidare in queste condizioni. Centro metri e ti schianti contro il primo palo”.
    
    “Beh – mi ostino io – potresti fare il gentiluomo e riaccompagnarmi”.
    
    “E la tua auto rimarrebbe qui e domani sarebbe un casino recuperarla”.
    
    “Io non dormo mai con gli uomini con cui scopo. Mai”.
    
    “Tecnicamente non abbiamo scopato – dice lui e nella sua voce mi sembra di avvertire il tremolio di una risata – visto che al momento giusto sei scappata in bagno. Anzi, credo che tu mi sia debitrice di un orgasmo. E poi ti lascio il mio letto. Metà letto. La metà che si è salvata dal vino che hai rovesciato scappando in bagno”.
    
    Imbarazzata e ferita nell'orgoglio, simulo una sicurezza che non ho.
    
    “E va bene, dormirò qui”.
    
    Figurati, penso fra me e me, il tempo di lasciarlo addormentare e mi involo, come mio solito.
    
    Bello mio, sono la regina delle fughe ...
    ... notturne: scarpe in mano, intimo nella borsa e via, mentre il maschio di turno russa beatamente.
    
    Ciao, cocco.
    
    “Ti do dieci minuti, venti al massimo e poi Cenerentola scappa a casa” è l'ultimo pensiero che devo aver formulato prima di piombare in un sonno di piombo durato fino a un quarto d'ora fa.
    
    “Mi dispiace” gli dico. E sono sincera.
    
    “ E' stata una serata divertente”.
    
    “Come?”
    
    “Beh, almeno fino a quando non sei corsa in bagno. Stai meglio?”
    
    “No, ma ti dico di sì così smetti di chiedermelo”.
    
    Sebastiano ride e mi spinge verso il bagno: “ti ho messo due asciugamani, spazzolino nuovo e phon sulla lavatrice. Datti una sistemata. Vedrai che intanto i beveroni inizieranno a fare effetto e dopo potrai mangiare qualcosa”.
    
    “Il pensiero di mangiare mi disgusta”.
    
    “Non dopo la doccia, vedrai, Fila!”.
    
    Entro in bagno, tolgo la maglia e mi guardo allo specchio.
    
    Sono spaventosa.
    
    Colorito verdognolo, capelli irti, rughe, borse sotto gli occhi e una lingua che pare aver leccato il deserto del Mohab per tutta la sua estensione.
    
    “Che figura dimmerda - dico alla mia immagine riflessa allo specchio – che enorme, incommensurabile, inenarrabile figura di merda”.
    
    Mi lavo i denti e poi mi infilo sotto la doccia.
    
    A occhi chiusi, sento solo il rumore dell'acqua che mi cade sulla testa.
    
    Quando sento qualcosa toccarmi, mi spavento e mi lascio scappare un grido.
    
    “Ehi, calma, non volevo farti spaventare”.
    
    “Non mi sono accorta che sei entrato nella ...