Un esibizionista speciale: la scoperta del sesso (1/4)
Data: 04/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... stanza.
Rimase immobile, ancora nudo, pensando che pure Emil, pur scherzandoci sopra, lo aveva guardato assai bene, notando ogni minimo dettaglio e, soddisfatto, sorrise.
Il resto del pomeriggio e la serata trascorsero normalmente fino a quando, mentre stavano rientrando nella villetta, Gianfranco, che era rimasto leggermente indietro con Ivan, probabilmente con il favore della poca illuminazione trovò il coraggio di dirgli: “oggi mi sei piaciuto tanto. Hai proprio un bel corpo!” Si fermò, come per sondare la reazione che… non ci fu. Poco dopo riprese: “Si, hai proprio un bel corpo… Sai… se ti va… perché se non vuoi…” Indugiò ancora mentre Ivan, restando in silenzio, cominciò a immaginare chissà cosa volesse chiedergli. “Si, se vuoi… ti posso… ti posso fare una foto… una foto dove sei... nudo.” E si zittì continuando a camminare con lo sguardo dritto davanti a se.
Ivan tirò il fiato. Per qualche istante aveva perfino fantasticato che voleva chiedergli qualcosa di… sesso. Ma questo era moto più soft e poi, segretamente, di selfie nudo se ne era fatti molti, anche se non lo sapeva nessuno e questo era il suo… segreto.
Per alcuni lunghissimi secondi continuarono a passo spedito, uno a fianco all’altro, in silenzio poi: “se vuoi… si.”
“Davvero?”
“Si.”
“Anche dopo?”
“Si, ma gli altri...”
“No, senza che se ne accorgano...”
“Beh… se vuoi… ne ho qualcuna che mi sono fatto da solo...” e, preso il coraggio a quattro mani: “le vuoi vedere?”
“Allora? Vi ...
... muovete! Franco dice se domani andiamo a fare l’anello Berni. Sono quattro orette. Che ne dite?”
Affrettarono il passo e si unirono agli altri due e concordarono l’itinerario per il giorno dopo.
Più tardi mentre Emil e Franco erano già a letto, gli altri due si trovarono seduti sul divano e, certi di essere soli, Ivan prese il telefonino: “le vuoi vedere?”
“Si!”
Gliele mostrò e dopo le prime che fissò in assoluto silenzio, già con la quarta Gianfranco cominciò a chiedergli di fermarsi per lasciargliele osservare bene. Notò come si soffermasse su ogni particolare, commentandolo tutto e dimostrando di apprezzarle assai. Poco dopo gli prese lo smartphone per poter gestire meglio quello spettacolo e iniziò a fargli mille complimenti sia per il corpo che per la qualità delle foto. Iniziò a chiedergli quando erano state fatte, dove, da quanto se le faceva, se lo sapeva qualcuno… Insomma i due iniziarono a confidarsi su qualcosa che solo poco prima sembrava impensabile.
Ad un certo punto Gianfranco smise di sorridere e, fissandolo con uno sguardo serio: “gli altri sono su e, se scendono li sentiamo… posso farti io qualche foto? Magari andiamo giù nella taverna...”
Chissà perché rispose con un: “solo foto? Cioè… volevo dire… no! Non volevo dire…” Arrampicandosi sugli specchi riprese con un: “si, solo una foto… o...”
Gli sorrise e, senza andare oltre ma prendendolo per una mano: “andiamo in taverna...”
Lo seguì docile, nuovamente violaceo in volto per l’infelice ...