1. Viaggio in bici (parte seconda)


    Data: 04/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marco__1990

    ... allibito, ma cerco di non darlo a vedere. Il suo sorriso mi fa impressione, ma oramai non ho scelta: sono lì, che faccio? Torno in tenda? Deve finire di riordinare la cucina, mi propone di salire. Salgo.
    
    Parlo un po’ con la proprietaria, è stata una serata tranquilla. Jacob indaffaratissimo neanche mi considera, quando poi finisce e mi dice di prepararmi che andiamo mi stanno tremando le gambe. Magari sto facendo una cazzata a fidarmi di questo tizio. Mah. Sulla via di casa mi racconta un po’ di lui. Capisco poco, con il vento e la pioggia e il suo accento scozzese. È da poco tornato a Oban, sta cercando un altro lavoro. Vive nella casa di famiglia dove è cresciuto. Sua madre vive lì, ma mi dice che non la devo incontrare per forza. È incazzato nero: durante il suo turno, proprio quella sera, gli hanno rubato 50 pound di erba. Il peggio è che deve esser stato per forza uno dei suoi colleghi, e non sa chi sia, e gli rode di dover lavorare con un ladro. Arriviamo a casa, c’è puzza di sigaretta, due cagnolini scodinzolanti ci accolgono facendoci la festa. In salotto, dove Jacob tira fuori un materassone ad aria, non si respira, l’atmosfera è claustrofobica e l’arredamento è tutto color marrone. Sembra uno di quegli interiori di Arancia meccanica, quelli dei genitori del figlio pazzo, per intenderci. Gli chiedo se mi posso docciare: il bagno è pulitissimo (viva la mamma). Vado al bagno, per poi passare quindici minuti sotto una doccia meravigliosa in cui mi pulisco a dovere. ...
    ... So che questo arriverà in fondo. Torno in salotto, si va a docciare pure lui. Lo vedo togliersi la maglietta, il suo fisico è una benedizione, esattamente il mio tipo: muscoloso ma non iper definito, con una folta peluria. E c’è pure the trail of happiness, come lo chiamano in inglese, il sentiero della felicità, quella striscia di pelo che porta all’inguine. Peccato che ogniqualvolta mi sorrida mi si geli il sangue. Quando torna, mezzo nudo, io sto cercando una presa per caricare il cellulare, sono accovacciato. Mi si avvicina e senza tante maniere cerca il mio viso per baciarmi. Alla faccia del se non ti piaccio puoi anche dormire da solo! Bacio pazzesco, amici miei. Mi apre la bocca con la sua lingua calda (le bocche fredde e viscidose non mi piacciono), e poco dopo infilo la mia. Mi ritengo un po', mi fa impressione andare ad esplorare il punto dove gli mancano i denti, ma ci vuole poco prima che capisca che le mie fobie sono infondate, e pure stupide. Questo si che è un bacio coi fiocchi. E neanche mi accorgo che gli mancano i denti, se penso a come mi bacia bene.
    
    Jacob scende, e inizia lavorarmi di bocca. Gran pompino, cari amici: è delicatissimo. Di solito, da stupido bottom che sono, mi prendo malissimo quando mi fanno un pompino e perdo l’erezione. Ma lui è veramente bravo, comunica una sorta di fiducia che mi fa stare a mio agio più del solito. Faccio per muovermi: ora tocca a me. Lui si sdraia sul materasso. Ha rifatto il letto con delle lenzuola stranissime, ...
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