Femmina folle
Data: 06/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Edipo
... primaverile. Poco lontano c'era davvero un bar, vi si infilarono e sedettero aspettando le bevande che avevano ordinato. "Che lavoro fai, Monica?" "Dirigo una boutique di ..." e nominò un famoso stilista. "Caspita!" "Finora, almeno." "Perché, stai per cambiare lavoro?" "In un certo senso. Diciamo che sono alla vigilia di una decisione importante e ...bene, non so ancora se è quella giusta. Stasera sono uscita per chiarirmi le idee." "Te le sei chiarite?" "Non ancora." Fabio provò un po' di delusione. "Eccone un'altra", pensò,"che si da arie da donna misteriosa." Lei lo guardò in silenzio. Sembrava non avessero più nulla di cui parlare, poi lei disse:"Ti ho visto in teatro qualche settimana fa." Fabio si irrigidì. "Mi hai riconosciuto." "Ho seguito per due anni , era una soap molto popolare." "Già." "Ora hai ricominciato dal teatro." "Pensavo che non avrei ricominciato da nessuna parte." Lei fissava il riflesso di un vetro, pensierosa. "E' strano", disse, "fare l'attore, desiderare la popolarità e ritrovarsi con le foto sui giornali e le copertine per uno scandalo." "Se ho sbagliato, ho pagato con gli interessi." "Per sbagliare, hai sbagliato senz'altro." "Grazie della sincerità." "Non è questione di sincerità ma di ...constatazione. Aveva quindici anni, no?" "Quasi sedici." "Ah, scusa allora." "Mi prendi in giro?" "Non mi permetterei mai, anche perché come hai detto, hai pagato con gli interessi." Per la stima e l'ammirazione spesso non basta una vita, per lo scorno e il ...
... disonore è sufficiente un minuto di stupidità. Si era accorto da tempo che Lusi (così la chiamavano tutti abbreviando Maria Luisa) sbavava per lui. Era la figlia di amici, aveva quindici anni e mezzo, bei capelli biondi e un corpo davvero discreto. Quella notte lui era ospite dei genitori, il temporale era scoppiato da pochi minuti e lampi spaventosi anticipavano fragorosi tuoni. Si era appena fatto la doccia e sedeva sul letto coperto da un accappatoio quando lei aveva aperto la porta. Si scusò dicendo di avere bussato ma i tuoni coprivano i rumori. Indossava una maglietta scollata e degli shorts che le lasciavano nude le belle gambe. Si erano guardati mentre un tuono spaventoso, quasi una bomba, era scrosciato sopra di loro. Non ci voleva molto per capire cosa voleva, gli fu subito addosso, e cominciò a baciarlo con tutta la passione di un'adolescente che vuole diventare donna. Avrebbe potuto e dovuto respingerla e forse lo avrebbe fatto ma il suo seno era così pieno e invitante, il suo corpo delizioso, così privo di imperfezioni, così lontano dalle smagliature e dalla cellulite che il tempo impietoso avrebbe portato con sé. E lui era lusingato che quella ragazza gli si offrisse, fosse innamorata persa e gli donasse così generosamente la propria nudità. Fra un "amami" e un "prendimi" pensò che non poteva perdere quello che gli veniva dato con tanta facilità. I loro gemiti erano stati coperti dal temporale, complice e ruffiano dell'incontro appassionato dell'uomo e della ...