1. Femmina folle


    Data: 06/02/2018, Categorie: Etero Autore: Edipo

    ... ragazzina. E, alla fine, la gioia di lei e il terrore di lui, la consapevolezza di avere superato una barriera dietro la quale si spalancava l'abisso...Che imbecille era stato, Lusi era rimasta incinta, i genitori avevano denunciato l'ex amico, la promettente carriera di un attore in ascesa stroncata dallo scandalo... "Chi non è stato stupido a quindici anni ?", diceva Monica bevendo il suo Negroni. "E' per questo che chi ne ha molti di più dovrebbe avere cervello per entrambi." "Sei una maestra di vita", rispose sarcastico. "Al massimo un'alunna ma la voglia di imparare l'ho sempre avuta." "Senti, non so neanche come ci siamo messi a parlare di questa cosa che come puoi immaginare non è per me un argomento piacevole di conversazione, perciò, qualunque cosa tu possa pensare di me ti chiedo, senza preamboli: ci vieni a letto con me?" Non sembrò sorpresa né scandalizzata. "E' per questo che sei andato all'evento, per rimorchiare?" "Anche, perché no?" "Immagino che avrai ancora un buon successo con le donne e quanto è accaduto attirerà ancora di più qualcuna." "Esatto, sapessi quante lettere mi sono arrivate durante il processo e quasi tutte di solidarietà femminile." "Tu odi le donne." "Al contrario, sarebbe un brutto mondo senza di loro." "Per via del sesso?" "E' una cosa importante, no?" "Se una ti piace non puoi evitare di pensare come sarebbe nell'intimità..." "Penso che sia così per tutti gli uomini e le donne." "Tutti pensano al sesso." "Altrimenti perchè andrebbero a ...
    ... letto insieme?" "Forse qualcuno ci mette anche un pò di sentimento. I tuoi genitori non credi che si amassero?" "I miei genitori sono morti, lasciamoli in pace." Fabio chiamò il cameriere per il conto. Era irritato, quella era solo una scema che si divertiva a stuzzicare gli uomini e a fargli perdere tempo. "Andiamo a casa tua?" chiese lei. Per la seconda volta era riuscita a sorprenderlo e a prendere in mano la situazione. La condusse alla sua auto, parcheggiata poco lontano. Durante il tragitto parlarono poco; per fortuna non abitava lontano, un piccolo appartamento al piano terra in un palazzo d'inizio novecento, tutto marmi e rilievi dorati. Lei si guardò intorno incuriosita ma se sperava di notare qualcosa che rivelasse la personalità del padrone di casa rimase delusa perché l'appartamento l'aveva preso già arredato e ci aveva aggiunto ben poco di suo. Lo fissò in modo così penetrante da metterlo a disagio. "Ora,"disse,"immagino di dovermi spogliare." "Nessuno ti obbliga, mi pare." "Ovvio, ci sono venuta da me, non sono ubriaca o incapace di intendere e non ho quindici anni." Si spogliò davvero, restando solo con la biancheria intima. Il suo corpo era molto interessante, più di quanto si potesse immaginare vedendolo vestito. Pur desiderandolo, Fabio provava una specie di impaccio, come un ragazzo alla prima esperienza. Non riusciva a inquadrare quella donna e ciò che non capiva lo metteva in difficoltà. "Che c'è, non mi vuoi più?" Non lo disse in modo provocante ma come se ...