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Cleo con l'amica
Data: 06/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SexCulture
... era parcheggiato proprio di lato ai due campi di calcetto. Interpretava Martina ed anche il suo modo di camminare mutò. Valeria aveva sempre un po’ patito quel seno tanto prosperoso e tendeva a curvare un po’ le spalle, quasi a mascherarlo. Martina invece avanzò con la schiena diritta e il petto in fuori. Il passo deciso e cadenzato come quello di una SS nazista fece ondeggiare i suoi fianchi e danzare il gonnellino sulle lunghe gambe tornite. Due cinquantenni che facevano jogging correndo sui prati intorno agli edifici del club inciamparono tra loro e si fermarono a guardarla con la bocca aperta ed il fiato corto. I ragazzi del calcetto già a cinquanta metri la notarono. Martina aveva una camminata ipnotica che bloccò all’istante la partitella. I ragazzi seduti nelle panchine si alzarono seguendo con curiosità lo sguardo trasognato dei loro compagni. Quando Martina camminò di fianco al campetto i ragazzi si portarono verso di lei afferrando con le mani l’alta rete di protezione. Sembravano ergastolani che, nell’ora d’aria, vedono una bella ragazza dopo anni di forzata astinenza sessuale. Iniziarono ad urlare, fare versi e saluti con le mani, poi cominciarono a spintonarsi tra loro sbeffeggiandosi a vicenda. Martina rispose al salutò. Rimase volutamente indifferente ai commenti pesanti ed ai fischi d’ammirazione che si alzarono dalle «bestie» interpretando a meraviglia il ruolo della «bella» svampita. Si portò di fianco alla volkswagen cabriolet che aveva la cappotte ...
... abbassata e girando le spalle ai ragazzi poggiò il borsone e la racchetta da tennis sul sedile posteriore. Si chinò in avanti per farlo e l’indistinto vociare dei ragazzi alle sue spalle si attenuò mentre la gonna corta si alzava un poco scoprendo le lunghe cosce. Martina sembrava distratta ma sapeva di avere tutti gli occhi puntati addosso. Quello era il momento di agire. Con la scusa di dovere prendere qualcosa nel borsone, tenendo le gambe unite, si sporse in avanti e si chinò del tutto nell’auto decappottata. Sapeva bene che la corta gonna a pieghe sarebbe salita fino a scoprire le mutandine e le natiche. Sorrise soddisfatta nel sentire che i ragazzi si erano di colpo ammutoliti davanti a quella inaspettata visione delle sue gambe nude fino al sedere. Come se non trovasse quello che cercava si sporse ancora di più piegando sbarazzina una gamba. Indugiò per qualche secondo in quella posizione poi si alzò e con indifferenza salì in auto. Passò con l’automobile di fianco al campo di calcetto e fece «ciao» con la mano. Le «bestie», come svegliate di colpo dal colpo di frusta della domatrice, esplosero in entusiastici saluti. Guardò nello specchietto retrovisore la vociante comitiva mentre lei si allontanava in auto. E si eccitò ancora di più immaginando quegli adolescenti andare in bagno a masturbarsi, avendo negli occhi il ricordo delle sue lunghe cosce abbronzate. Si sentì soddisfatta nel pensare che, per tutta la vita, quegli adolescenti avrebbero portato impressa nella memoria ...