1. Cleo con l'amica


    Data: 06/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SexCulture

    ... l’immagine felice delle sue candide mutandine e delle sue natiche tonde.
    
    Si fermò all’incrocio al semaforo rosso. Era eccitata ed euforica per quello che aveva fatto e si sentì bagnata tra le gambe. Se Giovanni fosse stato con lei avrebbe «ceduto» alle sue richieste visto che erano passate giusto due settimane da quando aveva interpretato Martina con due guardoni sconosciuti. Ma era sola e doveva scegliere. Era nuovamente di fronte ad una tentazione. Se proseguiva diritta sarebbe andata verso casa e sarebbe stata Valeria, la ragazza brava, virtuosa ed equilibrata che legge libri in camera sua e si annoia. Se girava a sinistra avrebbe imboccato la strada che saliva alla pineta di San Andrea, giocando ad essere Martina, una giovane svampita, depravata e imprevedibile che agisce e si diverte. Una scelta che poteva cambiare la vita e le poneva un dilemma. Lei chi voleva essere veramente? Valeria o Martina? Pensò a Cleo, a come la normalità le avesse rovinato la vita “al diavolo” pensò “io non voglio morire di noia”.
    
    Svolto con l’auto e cominciò a salire con l’automobile lungo i tornanti della strada che saliva alla pineta. Arrivò al piccolo piano tra gli alberi dove, insieme a Giovanni, aveva iniziato quel gioco ed incontrato i due guardoni sulla Fiat punto. Fermò la volkswagen e si guardò intorno, non c’era nessuno e rimase profondamente delusa. Si sentì di colpo poco intelligente. Che cosa pretendeva, non aveva dato ai due uomini ne un ora, ne un giorno per incontrarsi. ...
    ... Più per sganciarsi da loro che per altro aveva accennato ad un vago appuntamento, chissà quelli dove erano in quel momento. Rimase ferma e triste a guardare il bosco per qualche minuto poi realizzò che era sola. Il sole cominciava a scendere sull’orizzonte e all’improvviso si sentì in imbarazzo. Il disagio divenne paura atavica della foresta e delle sue ombre e sentì forte il desiderio di scappare via.
    
    “che mi è venuto in testa” pensò “venire qua da sola è stata una fesseria”
    
    Mise in moto e fece manovra per andarsene quando il cuore fece un salto e le si fermò. La fiat punto con i due guardoni entrò in quel momento nel piano. L’auto si avvicinò piano e si fermò di fianco alla sua volkswagen. Al volante c’era il guardone basso che aprì il finestrino.
    
    “buona sera signorina Martina ” disse “si ricorda di noi, siamo quelli di due settimane fa nella piccola cava qua vicino”
    
    “si mi ricordo di voi” disse Valeria dandosi un tono. Aveva il cuore che le batteva forte ma nello stesso tempo non si sentì più sola e la presenza di due persone conosciute la tranquillizzò. Sentirsi chiamare “Martina” poi la proiettò all’istante nella sua falsa identità e la eccitò.
    
    “sono tre giorni di seguito che veniamo qua a cercarla” disse l’uomo alto seduto sul sedile del passeggero “avevamo perso la fiducia di vederla”
    
    “si ricorda? Ecco ci aveva promesso . . . diciamo . . di stare un po’ insieme a noi” aggiunse il guidatore deglutendo con libidine
    
    “si, mi ricordo cosa vi ho promesso” ...
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