Dal punto di vista dello stalker (parte 2)
Data: 06/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: thefriendlymanbehind
Questa è una storia di pura fantasia.
I luoghi, le persone ed i fatti narrati esistono unicamente nella mia mente.
Le procedure informatiche sono semplificate a tal punto da essere inutilizzabili, pertanto non potrete avvalervi di quest’opera per un utilizzo diverso dal piacere personale.
Il mio scopo non è spingere gli stalker ad agire, ma mettere al giudizio del pubblico la mia capacità di creare racconti erotici e soprattutto il mio scopo primario è farvi godere.
Non mi prendo alcuna responsabilità sull’uso scorretto che potreste fare della mia opera.
Se vuoi contattarmi puoi mandare una mail a: thefriendlymanbehindthescreen[at]gmail.com e ti risponderò nel giro di pochi giorni.
Gentile lettore, mi spiace deluderti, ma anche questa storia non contiene contenuti sessuali.
Io ti consiglio di leggerla ovviamente, ma se hai troppa fretta puoi direttamente andare alla terza storia.
Dalla quarta in poi le mie storie prenderanno lo stile che più si addice a questo sito (relativamente brevi e ricche di contenuti vietati ai minori).
Fammi sapere che cosa ne pensi scrivendo una mail a: thefriendlymanbehindthescreen[at]gmail.com ti risponderò in pochi giorni.
Usciti dal bar finsi di andare dalla parte opposta alla sua, le diedi una ventina di metri di distanza e cominciai a seguirla. Ero conscio del fatto che non fossi un agente segreto e che a stento avevo messo piede fuori casa in quegli anni, figuriamoci se ero psicologicamente e fisicamente ...
... preparato a qualcosa del genere!
Non so nemmeno perché lo feci, avrei potuto pagare una donna per darmi qualche momento di piacere come al solito, ma si trattava di altro, non sapevo ancora cosa, ma la scelta di seguire quella ragazza fu la prima di una serie di scelte che mi portarono ad una vita che non avevo mai vissuto e che da lì a breve avrei adorato.
Ma torniamo al nostro goffo pedinamento.
All’esterno ero un ragazzo del luogo, ben vestito e che stava camminando lungo un viale alberato, nulla di nemmeno lontanamente sospetto, ma il mio corpo non era affatto d’accordo. Provavo ansia, panico, lo stomaco era ridotto ad una pallina da ping-pong, il respiro era veloce e corto ed in più sudavo copiosamente. Il cuore mi batteva così forte che non sentivo i rumori intorno a me ed ogni passo era ostacolato dalle mie gambe ora gelatinose ora rigide come tronchi. Immagino che sia lo scotto da pagare per aver vissuto in modo retto e diligente.
Fortunatamente per le mie coronarie lei era diretta a casa, abitava a giusto un paio di isolati da quel bar in un appartamento di un condominio di una via laterale: tirò fuori le chiavi, entrò nella porta e sparì dietro l’uscio.
Feci un respiro profondo, ero ancora affannato per la mia piccola avventura e contai mentalmente due minuti per dare il tempo a me di calmarmi ed a lei di salire le scale; tolsi il giubbotto (nella mia testa questo mi rendeva meno riconoscibile nel caso in cui fosse uscita di casa; lo so che è un’idea del ...