1. Dal punto di vista dello stalker (parte 2)


    Data: 06/02/2018, Categorie: Etero Autore: thefriendlymanbehind

    ... fantasma.
    
    Entrai in macchina, feci un check del suo profilo copiando quelle poche informazioni che da utente esterno mi erano precluse (come l’email) e tornai a casa, a questo punto lo scopo dei social si era esaurito, chiesi al bot di cancellare tutto.
    
    Misi a caricare il pacco batterie, cancellai la microSD usata nel Raspberry con un programma che usava l’algoritmo di Gutmann dopo di che la brucia e buttai i residui nel water; a questo punto presi una nuova micro SD, installai Raspbian e caricai un programma di mia creazione per bucare le reti WiFi con protezione WPA2 (la stessa protezione usata dalla rete wireless di Francesca). Sostanzialmente non violava il protocollo WPA2 –ad oggi è impossibile-, ma dato che il WPS (quello che vi permette di connettervi alla rete WiFi premendo un tasto sul router) era attivato ed è un protocollo tutt’altro che sicuro il mio programma basava il suo attacco su questa vulnerabilità. Erano i primi esperimenti, il Raspberry non è una macchina performante e pertanto avrei dovuto fornirgli una carica di 7-12h o forse più ore. Questo voleva dire saldare altre batterie in parallelo rendendo l’accoppiata Raspberry + batterie grande quasi quanto una scatola da scarpe.
    
    Passai la giornata attendendo la sera quando avrei messo il Raspberry dentro un armadio della compagnia telefonica davanti casa di Francesca, avevamo imparato a forzarli insieme in terza media per nascondere le sue sigarette.
    
    23:30, mi avviai a piedi verso casa di ...
    ... Francesca, nessuno del mio condominio mi vide uscire ed i miei genitori erano via per lavoro. Non potevo usare la macchina, sicuramente la vecchietta sotto casa mia si sarebbe svegliata ed avrebbe trovato la cosa sospetta.
    
    Portavo un giacchetto leggero ed un berretto da baseball, sul percorso c’era un punto in cui avrei avuto bisogno della visiera. Avevo scelto accuratamente il tragitto da fare: avrei dovuto evitare le telecamere del tabacchi sulla via principale, evitare le due telecamere poste all’ingresso principale del pronto soccorso, ma così facendo sarei incappato nella telecamera di sicurezza di una carrozzeria: conoscevo il modello e non c’era alcuna possibilità che mi vedesse nell’oscurità della notte; ciò nonostante abbassai il capo per accendermi una sigaretta e passai oltre.
    
    Mezz’ora dopo arrivai davanti all’armadio verde della società dei telefoni, mi guardai intorno, lo aprii con un cacciavite, accesi il Raspberry che era già collegato alle batterie, chiusi lo sportello ed andai via. Tornai tre giorni dopo a riprendere il mio computer, ovviamente scarico, cambiando anche il percorso, quando fui arrivato davanti all’armadio ruppi due bottiglie di vetro vicino al marciapiede. Arrivato a casa estrassi i dati dalla microSD: avevo il codice di accesso alla sua rete WiFi. Feci la solita operazione con la microSD.
    
    Il punto successivo della to do list era accedere al computer ed al telefono di Francesca, avrei potuto farlo in cento modi diversi, ma optai per il meno ...
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