1. Dal punto di vista dello stalker (parte 2)


    Data: 06/02/2018, Categorie: Etero Autore: thefriendlymanbehind

    ... cazzo, ma Jerry Siegel e Joe Shuster hanno tirato su un fumetto con un’idea peggiore e mi pare che Superman sia ancora letto) e cercai freneticamente il suo cognome sul campanello con l’unico risultato di dover rileggere più volte l’elenco sul citofono.
    
    Abitava davvero lì ed abitava ancora con i suoi genitori.
    
    Con passo affrettato corsi via, voltai l’angolo e presi il mio telefono in cerca di connessioni WiFi: ne trovai 18 e fui talmente fortunato che la sua riportava il suo cognome, appuntai le informazioni disponibili come SSID, protezione utilizzata e che utilizzasse il WPS.
    
    Tornai a casa, mi chiusi in garage e preparai un piano d’attacco.
    
    Mi servivano informazioni su Francesca: foto, numero di telefono ed email erano il primo obiettivo e di certo quello più facile.
    
    Per avere queste informazioni mi sarebbe servito un account fake su tutti i social network, sono paranoico e non volevo rischiare di cercarla usando i miei veri account.
    
    Passai subito all’azione: presi la mia auto e con il portatile mi misi a cercare un WiFi senza protezione per la città; una volta trovato registrai una nuova email e mi registrai a tutti i social network principali.
    
    Trovarla fu facile, ma non si sarebbe mai fatta agganciare da un tizio senza amici appena iscritto (aveva circa 400 amici in media su ogni social network: troppi perché fossero tutte conoscenze personali e troppo pochi affinchè accettasse chiunque. Quindi dedussi che accettasse l’amicizia di chi ritenesse ...
    ... interessante). Tutti i suoi profili avevano molte parti liberamente leggibili anche per chi non era nella sua cerchia, pertanto spesi le successive due ore a guardare foto, luoghi, orari in cui usciva, preferenze, amicizie e tutto ciò che ritenevo anche lontanamente di interesse (sì, per prima cosa cercai le foto del mare, sono umano anche io. Ce ne erano molte se ve lo state chiedendo ed è anche un’amante dei selfie. Salvai queste foto in una cartella a parte per poterle "utilizzare" la sera stessa).
    
    Passate le due ore avevo circa 3 pagine di informazioni, ero abbastanza deluso sinceramente, ma purtroppo non era una ragazza abitudinaria.
    
    Cominciai a creare la mia trappola avvalendomi del poco trovato: notai che lei era ossessionata da una squadra di basket tanto da seguirla addirittura in trasferta. Avrei potuto violare facilmente la password del gestore del profilo della squadra, ma decisi di creare un “fanclub non ufficiale per i veri amanti della squadra” che portava via più lavoro, ma era sicuramente un’operazione più discreta e legale.
    
    Grazie anche ad un bot (un programma che replica delle azioni, è un po’ come un filmino: il programmatore “filma” dei comandi ed il programma li replica all’infinito e più velocemente di quanto un umano possa fare), in poco tempo avevo registrato circa 120 account in svariati social network in pochi minuti; da lì a 30 giorni sarebbero spariti, ma non avevo bisogno di così tanto tempo.
    
    Il piano era semplice: creata le pagine sui vari ...
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