Dal punto di vista dello stalker (parte 2)
Data: 06/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: thefriendlymanbehind
... elegante, ma sicuramente quello che mi metteva meno in contatto con lei.
Il quartiere di Francesca era un quartiere residenziale, avrei colpito sabato sera mentre tutti erano a vivere le loro vite in discoteca o con gli amici.
Presi la macchina la mattina presto e scrissi un biglietto alla mia vicina dicendole che sarei stato fuori per incontrarmi con dei colleghi e che sarei rincasato domenica, passai il resto della giornata a zonzo per la città ad arrovellarmi il cervello immaginando mille scenari in cui finivo in galera. Arrivata la sera mi recai in auto nella strada di Francesca, come era ovvio nessuno aveva rimosso i cocci di vetro e quindi trovai il parcheggio libero (non che ce ne fosse bisogno, c’erano poche macchine posteggiate, ma la sicurezza non è mai troppa), con il cuore a mille mi collegai alla rete WiFi di Francesca ed entrai nel router: le credenziali di accesso erano quelle di fabbrica.
Lei non era a casa, il suo telefono non era connesso alla rete, il portatile era acceso (e secondo i log non veniva spento da diverse settimane, dato l’intenso traffico stava scaricando qualcosa) e vi erano altri due dispositivi di rete collegati: una smart TV ed un HD collegato via cavo al router.
Violare l’HD era stato facile: il nome utente era “Francesca” e la password la sua data di nascita, scaricai 400GB di informazioni personali in poco tempo, grazie allo standard N la velocità era di circa 150Mb/s.
Il computer mi tenne sveglio fino alle tre del ...
... mattino, era un gioco molto pericoloso, chiunque noterebbe un tizio in auto posteggiato per ore davanti a casa propria, ma alle 3:12 il computer di Francesca si arrese e mi permise di controllarlo da remoto.
Finito di scaricare i file dall’HD cambiai la batteria del portatile e mi misi a scaricare tutti i dati dal computer: foto, video, backup dello smartphone e tutte le sue password comprese quelle del conto corrente e della carta di credito.
Direttamente dal pc di Francesca consultai l’estratto conto online, ne presi una copia così come presi una copia di tutte le email ricevute ed inviate. Una mole di dati che mi avrebbe richiesto settimane di duro lavoro e dedizione.
Scaricato tutto erano ormai le sei del mattino, bloccai la modalità di stand-by del pc ed installai un virus di mia creazione per poter controllare la macchina in remoto a mio piacimento, inoltre il virus non faceva accendere il led della webcam mentre era in uso e scattava una foto ogni dieci secondi quando la webcam rilevava movimenti, le foto venivano criptate e nascoste in una cartella nell’HD esterno (che tanto aveva oltre 500GB liberi), inoltre il virus si disattivava quando Francesca usava la webcam e passava quindi a registrare lo schermo. Ero molto orgoglioso della mia opera, ci misi più di un anno per svilupparla.
Mentre terminavo l’upload del virus, vidi Francesca rincasare ubriaca scendendo a stento dalla sua Mazda color verde acido che parcheggiò malamente rigando i cerchioni contro il ...