1. Un anno strano - simona - 2


    Data: 06/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless

    ... gemiti di piacere.
    
    Con voce sommessa, quasi sottovoce, mi chiese di continuare ancora più giù.
    
    Mi trovavo a spalmare olio sulle sue grandi labbra.
    
    Mentre si mordeva le labbra e sicuramente godeva dei miei massaggi
    
    “Proprio non capisco!”
    
    “Cosa non capisce?” le chiesi fermando le mie mani.
    
    “Continua! Ti prego, continua!”
    
    “Cosa non capisce?” ripetei.
    
    “Non capisco proprio come quella stupida di Manuela non sia ancora venuta a letto con te!”
    
    “Ma signora!”
    
    “Dai, non fare il vergognoso!” ed ancora “Con Manuela ci raccontiamo tutto! Beh, quasi tutto! Lo so che sono diversi mesi che le vai dietro e che lei ancora non si decide a dartela!”
    
    “Come?”
    
    “Sì, insomma, ancora non siete andati a letto insieme. Lo so, me lo ha detto! Sei un ragazzo piuttosto carino. Simpatico, educato, gentile. Non capisco! Proprio non capisco! Poi hai anche tutte le cose a posto, l’ho visto!”
    
    “Ma… non lo so…” stavo per dire qualcosa, ma non sapevo neanche che cosa e le parole non mi uscirono. Ero imbarazzato per la nudità, mia e sua. Ero imbarazzato per la situazione: avevo in questo momento le sue grandi labbra tra le mani. In più Simona mi faceva pure i complimenti!
    
    Terminai di spalmare e mi rimisi steso al sole.
    
    Trascorsi ancora un’altra decina di minuti
    
    “Basta! Sono insofferente oggi! Questo caldo mi sta uccidendo!”
    
    Si alzò e si gettò in piscina.
    
    Quando riemerse, nuotando un po’ verso me
    
    “Dai, vieni anche tu!”
    
    Ero titubante, ma prima ancora che ...
    ... lei mi prendesse nuovamente in giro a causa delle mie ritrosie a mostrarmi nudo a lei, mi alzai e velocemente mi tuffai anch’io.
    
    Quando riemersi lei, che aveva nuotato verso di me, cominciò a schizzarmi dell’acqua e sorrise: voleva giocare!
    
    La schizzai anch’io e lei fuggì nuotando verso la parte più bassa della piscina.
    
    Quando riuscì a mettere i piedi a terra si girò e cominciò a gettarmi una maggiore quantità d’acqua.
    
    Non cedetti. Tentai di raggiungerla e nonostante non vedevo niente per colpa dell’acqua che mi veniva tirata addosso riuscii ad arrivare da lei.
    
    Eravamo a non più di un metro uno dall’altra.
    
    L’acqua che veniva schizzata era tantissima.
    
    Nella foga ci ritrovammo entrambi nell’acqua piuttosto bassa ovvero entrambi eravamo ricoperti a metà.
    
    Lei con le tette fuori dall’acqua ed io con il cazzo di tanto in tanto anch’esso scoperto vuoi per l’acqua bassa vuoi per i saltelli che facevo per cercare di schizzarle più acqua che potevo.
    
    Lo sforzo fu grande, l’impegno pure.
    
    Eravamo sempre più vicini. Eravamo sempre più stanchi.
    
    Esausti smettemmo entrambi di schizzare acqua.
    
    “Basta, basta! Non ce la faccio più! Sono stanchissima!”
    
    E come un peso morto mi si gettò addosso inaspettatamente tanto che quasi cadevo anch’io.
    
    Ero sorpreso da questo improvviso contatto con lei.
    
    “Signora, scusi, ma cosa fa?”
    
    Ero imbarazzato perché adesso lei aveva poggiato le tette sul mio petto ed il mio cazzo strusciava sulla sua coscia.
    
    “Perché ti ...
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