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Le terme e la mammina tedesca
Data: 06/02/2018, Categorie: Tradimenti Autore: fedeman_05
... chiamarla prima di scendere nel centro wellness dato che lei non aveva intenzione di perdersi neanche un minuto del sole caldo e splendente di quella giornata. Feci un cenno a Uta di seguirmi. La vidi parlare con il marito e poi con i bambini. Mi raggiunse al bar e le feci capire di seguirmi. Mi disse: “No problem, un’ora libera”. La portai nella mia camera all’ultimo piano dell’hotel con affaccio sula piscina e sul giardino. Dall’ampia vetrata della camera scostammo le tende; Michy prendeva il sole mentre ascoltava la musica all’ipod e il marito di Uta giocava in acqua con i figli. Mi tolsi la maglietta e il costume e rimasi nudo. Ero già eccitato e me lo massaggiai solo per prepararlo. Lei si tolse il copri costume e i due pezzi. Rimase nuda di fronte a me. I suoi capezzoli erano turgidi. Ci avvicinammo e iniziammo a toccarci. La lasciavo fare e volevo capire. Era molto eccitante esplorare al tatto ogni centimetro del suo corpo. Non ci baciammo. Me lo prese in mano quando le stavo toccando la figa già umida. Lei sospirava dal piacere e io intensificai il mio massaggio. Ci sdraiammo sul letto e iniziammo un fantastico 69. lei me lo succhiava con maestria e mi massaggiava le palle. Io le leccavo le grandi labbra, inserivo la lingua nella sua fighetta godendomi il suo sapore salato e giocavo con le mie dita con il suo clitoride e il suo buchetto che mi sembrava aperto. Difatti inumidendolo notai che le due dita non fecero fatica ad entrare. Uta intanto succhiava che era una ...
... meraviglia e la sentivo gemere di piacere ad ogni intrusione delle mie dita in culo o in figa. Ero pronto ad entrare ma non avevo i preservativi. Uta si staccò dal mio cazzo tutto lucido ed insalivato. Mi fece sdraiare e montò a cavalcioni. Me lo prese in mano, lo puntò sulle grandi labbra e si lasciò cadere. Aveva una figa bellissima, accogliente, calda e piena di umori. Il mio cazzone gli scivolò dentro tutto. La sua maestria nello scopare mi sorprese. Iniziò a salire e scendere flettendo sulle gambe toniche ed allenate. I suoi capezzoli erano dritti e li tenevo tra le mie dita stringendoli e giocandoci provocando punte di piacere. Muovevo il bacino in modo tale che i nostri affondi corrispondevano. “Ahhhhh, siiiiiii, godoooo. Utaaaa, siiiiiii” le dicevo. “Jaaaaaa, Jaaaaa, wunderbar (fantastico)” gemeva. Continuammo e il nostro ritmo ma soprattutto il nostro affiatamento migliorava di colpo in colpo. Sentivo che da lì a molto non avrei resistito e avrei sborrato. Glielo feci capire. Uta. Si fermò. Lo prese in bocca e lo insalivò per bene. Si titillò la fighettina e si mise a pecora facendomi capire di prenderla da dietro. Le appoggiai la cappella e iniziai a spingerglielo lentamente. Lei gemeva di piacere. Spinsi più a fondo e sentii un gridolino di dolore. Mi fermai, non volevo farle male. Uta si giurò mi guardò e inarcò il suo busto. Mi decisi, affondai il cazzo e le entrai nel suo culo rotto ma non abbastanza per il mio cazzo. “Ahhhhhhhhhh” esclamò. “Siiiiii troia” fu ...