sesso con la zia grassa e superdotata
Data: 02/02/2022,
Categorie:
Incesti
Tue Racconti
Autore: mat pig, Fonte: RaccontiErotici-Club
... Alla zia cadde la mandibola, passò dalla irritazione per essere stata sospettata di fare la prostituta allo sconcerto evidente. Passammo dal corridoio, si fece forza e chiese piano “Perché dici queste cose? mi vuoi offendere?”. “No anzi...è che insieme passeremmo una gran bella serata”. Ancora rimase in silenzio. Arrivai davanti alla porta e poggiai la chiave elettronica. Mentre si udiva lo scatto, la zia seria constatò sibilando: “Se volevi una prostituta, forse ti dovevi portare a Manuela”. Spinsi la porta e dissi “Zia, tu sei molto meglio di Manuela”. Anche stavolta colsi nei suoi occhi la sorpresa. Entrammo in camera. Richiusi la porta. La zia si guardò intorno, posò la borsa sulla prima sedia. Io inserì la chiave nel scatola che attivava la luce. La zia mi passò davanti, le guardai il culo, la voglia di toccarla era fortissima,mi batteva il cuore, lei si girò e di poco e mi disse “bella”. Intendeva la stanza, con il grande letto dove anelavo a spingerla. Le guardai ancora la scollatura, lei se ne accorse, forse indovinò i miei pensieri e tentò di tirare su il maglioncino. Ci guardammo negli occhi per un attimo, non ci pensai proprio, mi avvicinai e l’abbracciai. La strinsi, il suo enorme seno caldo sul mio petto. Dopo un attimo di titubanza anche lei mi abbracciò, cingendomi con le braccia. Le baciai il collo. “Zia, zia, zia...”. “Matteo…”. sussurrò e non capivo se era affetto di zia o qualcosa d’altro. Mi carezzò i capelli. Alzai una mano, le feci una carezza e ...
... poi la feci scivolare sul collo e infine gliela poggiai sulla parte scoperta del seno, poi abbassai le dita e sbottonai il primo asolo della giacchetta. “Che fai ?….” ma non reagì e il tono non era convinto, anzi sembrava celare attesa per altro. Al secondo bottone slacciato sentì il suo respiro farsi più veloce e sperai che fosse fatta, che stava realmente cedendo e tra poco avrei avuto i suoi seni tra le mani e se non c’erano ripensamenti forse anche altro, forse addirittura la fica. Stringendola e baciandole ancora il collo con le mani aprii totalmente il corpetto, afferrai la maglietta nel bordo inferiore e la sollevai “Oh no, no, che fai? Che fai?”. Non ce la facevo più “Il tuo corpo, i tuoi seni zia, zia zia, ti desidero”. Confessai finalmente. Riuscì ad alzare sino a un certo punto e dovetti fare un passo indietro per scoprire le montagne di carne contenute da uno stretto reggiseno. “Oh no, levati, sei pazzo”. “Sì sì, mi fai impazzire”. Infilai le mani dentro il reggiseno, le mie dita affondarono finalmente tra le carni gonfie, calde, arrivarono ai capezzoli e la zia sbarrò gli occhi e schiuse la bocca. Una delle due strepitose angurie sgorgò fuori, svelando un’aureola scura e larga e un capezzolone che mi chinai subito a ciucciare, mentre con una mano la agguantavo da dietro per un gluteo. La zia lanciò un sospiro godurioso, compresi che aveva capezzoli molto sensibili alle carezze e ai succhiotti. Ci fu un secondo di strano equilibrio, poi lei stessa respirando ...