sesso con la zia grassa e superdotata
Data: 02/02/2022,
Categorie:
Incesti
Tue Racconti
Autore: mat pig, Fonte: RaccontiErotici-Club
... rumorosamente si liberò l’altro seno, mi carezzò la testa spiengendola sui mammelloni, al mio nuovo bacio con risucchio sull’altro tettone si lasciò finalmente andare. “Oh che gioia, oh che gioia”. Appassionato ed estasiato dai seni oltre che della risposta partecipe della zia, abbrancai con le mani entrambe le tettone. “Oh che gioia, oh che gioia”. “Fantastica, fantastica ...”. “Oh che gioia, oh che gioia” mentre le ramazzavo quelle mature e pesanti meraviglie, grosse come palloni da basket. Avevo il pene durissimo che spingeva disperato nei jeans, le presi una mano e gliela posai sulla mia patta. Per un attimo indecisa, mi guardò negli occhi iniziò a massaggiarmelo. “Oh, chi mi fai fare?” “Ho fatto bene a portarti qui…, meglio che Manuela”. Con un riflesso condizionato, la zia disse “porca”, proprio mentre si faceva fare le cose che avrebbe rimproverato scandalizzata alla cognata. La abbracciai schiacciando le mongolfiere sul mio petto e le palpai il culone. “Ti desidero tanto zia”. “Oh che gioia, che gioia, che bello, che bello, oh sono pazza, pazza”. Poi quasi preoccupata di questo cedimento: “ Sono vecchia e grassa, forse non sono brava e dopo non ti piace...”. Le sorrisi, contento di quella confidenza intima che mi spalancava l’ingresso alla sua vecchia fica. “Sei meravigliosa zia. Dai, spogliamoci”- Fece un passo indietro con gli occhi luminosi. I seni imponenti e bestiali che si muovevano lenti al respiro. Le grandi aureole scure, lucide della mia saliva. Il mio ...
... sguardo arrapato doveva essere eloquente. Mi aprii la patta, mentre lei sganciava la cerniera della gonna che cadeva a terra. Vidi la panza, le coscione bianche e le mutandine nere. Mi tolsi velocemente, pantaloni e gli slip e con il cazzo teso e squillante mi inginocchiai davanti a lei che lo guardava inebetita e sorridente. “Fatti calare le mutandine”. Alzò le mani e io gliele afferrai, poi con i denti agganciai l’elastico delle mutande, infilando la testa tra i seni e iniziai con la testa a tirarle giù. Sentivo il suo odore di borotalco e avvertivo l’afrore caldo di fica. Tirai da una parte e dall’altra e vidi apparire il pelo nero del pube, a questo punto mi aiutai con le mani e le abbassai le mutande alle caviglie, mentre appoggiavo estasiato la testa sul suo basso ventre, Le ingombranti tettone a contatto della mia fronte. Ero ingriffato come un mulo in amore, le carezzai i potenti glutei, il solco tra, la le natiche, le sfiorai i fori intimi, la zia ansimava e aveva un ano gonfio, grinzoso e molle, chissà se lo prendeva in culo? ma certamente ci avrei provato, poi la fica, trovai la fessura tra i peli e i miei polpastrelli si avventurarono tra le grandi labbra, era calda, già umida. “Oh che gioia” mormorò. Le baciai il ventre stringendole le chiappe, sollevai il collo e baciai un capezzolone. La zia sembrava in estasi e io la spinsi indietro, si sedette sul lettone, si tirò su con il culo, le baciai le ginocchia e l’interno delle cosce. Lei si stese e le sollevai le ...