Iniziazione - 4
Data: 08/02/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... tesoro, intendo baciarci sul serio: sulla bocca e con la lingua… così…”, e si avvicinò
al mio volto.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie, come avevo visto nei film… Ci sfiorammo…
“Tu, però, devi socchiudere le labbra… - mi bisbigliò – devi lasciarmi entrare…”
Tornò a poggiare le sue labbra sulle mie, che stavolta tenni socchiuse, e dopo un po’ sentii la sua lingua sfiorarmi, indugiare un istante nella fessura tra le mie, calda, bagnata, e infine penetrarmi lentamente nella bocca.
Ebbi un moto istintivo di repulsione, feci per staccarmi, ma lui mi trattenne e lasciò scivolare la sua lingua sulla mia, avvolgendola con passione e cercando di tirarsela nella sua bocca. E piano piano io la seguii, entrai in lui, scoprii finalmente tutta la dolcezza e l’abbandono di un bacio.
Allora fui io a tirarlo nuovamente dentro di me e la mia lingua cominciò a giocare con la sua, rincorrendosi, succhiandosi avvinghiandosi, in una danza selvaggia e appassionata. Non so quanto durasse il nostro bacio, ma fu lungo e ripetuto, perché adesso ero io che non riuscivo più a staccarmi dalle sue labbra.
Finalmente ci separammo, mezzo stralunati. Lui aveva il cazzo duro e scappellato che gli fuoriusciva dagli slip bagnati, e anch’io ero terribilmente eccitato. Senza dire niente, Roberto si alzò, mi prese per mano e mi condusse in camera da letto; poi si tolse del tutto gli slip, facendo scattare il suo cazzo, che rimase teso in avanti.
Ci sdraiammo sul letto e riprendemmo a ...
... baciarci, avvinghiati, col suo pistone duro che ora mi premeva sulla pancia, ora mi scivolava in mezzo alle cosce. Dopo chissà quanto:
“Questa è la prima cosa; - mi disse Roberto – vuoi che facciamo anche la seconda?”
Non ebbi alcuna esitazione.
“Sì”
“E’ più difficile e ti farà un po’ male… - insistette lui – lo vuoi davvero?”
Ormai non avevo più paura di nulla, per lui ero disposto a tutto.
“Sì”, ripetei.
“Allora devi essere mio, come io sono stato tuo.”, affermò con tono serio.
“Che significa?”
“Ieri hai messo il tuo cazzo nel mio culo e mi hai sverginato, ora devi lasciare che sia io a sverginare te.”
Guardai inorridito quello strumento enorme: metterlo nel mio culo? Me lo avrebbe spaccato!
“Ecco perché dopo non potremo più tornare indietro.”, aggiunse.
“Ma non ci starà…”, balbettai.
“Ci starà, non temere.”
Tornai a fissare il suo cazzo: mi terrorizzava, ma nello stesso tempo sembrava chiamarmi col suo calore, puntato verso di me sembrava ammaliarmi come un basilisco…
“Mi farà male?”
“Un poco all’inizio… Anche il tuo mi ha fatto un po’ male all’inizio… Succede sempre quando sei vergine. Ma poi passa e diventa molto bello… Guardami, Fabrizio.”
Lo fissai negli occhi.
“Lo vuoi ancora?”, mi chiese.
Esitai… mi sentii prendere da un moto di paura, ma alla fine accennai di sì con la testa.
“Farò piano, stai tranquillo. – mi sussurrò Roberto, abbracciandomi e baciandomi – Adesso lascia fare a me.”
Allora mi stese sul ...