Vacanze in colonia estiva
Data: 01/09/2017,
Categorie:
Lesbo
Autore: DukeGB, Fonte: RaccontiMilu
... della lunga camerata e si mangiava tutti nella grande mensa. Mi torna alla mente ancora adesso il ricordo di alcuni odori tipici come il caffèlatte o l’odore della minestra di patate che per parecchi anni mi hanno così tanto nauseato.Ora, essendo ricordi d’infanzia, perdono il loro alone negativo, benché li senta tristi, ma è una tristezza velata dal peso degli anni passati del non poter più rivivere quei mesi così spensierati.Durante quel mio primo anno in collegio, assieme ad alcune compagne del gruppo imparai a fumare. Compravamo dal tabaccaio del paesino di Montricher, le North-Pole al mentolo, che ti gelavano la bocca, almeno all’epoca questa era la nostra sensazione.Durante le ore libere della giornata ce ne andavamo nel bosco prospiciente il collegio dove avevamo costruito una capanna fatta con frasche di pino, ben nascosta alla vista dal sentiero, e lì tutte insieme scoprivamo e fantasticavamo su tutto ciò che era nuovo per noi e per la nostra età. Si parlava quando in gruppo, ognuna delle proprie esperienze dei propri pensieri si casti che sconci, e su questi ultimi le nostre fervide menti fantasticavano, e non poco. Ben presto il solo parlarne ci risultò arido, avevamo bisogno di qualcosa di più forte.Iniziammo a comperare qualche bottiglia di birra, ma l'odore della bevanda ci tradì presto, le suore, volpone, percepirono l’odore della bevanda nell’alito e fummo severamente castigate. Ma durò poco, un giorno una nostra amica più smaliziata, ci svelò che aveva ...
... saputo da suo fratello maggiore, che aveva avuto lo stesso problema a casa con i genitori, che se si beveva vodka o gin non si sarebbe sentito per niente l'odore nell’alito ed inoltre era molto più forte della birra.Il problema si presentò su come fare per acquistare una bottiglia, ma ciò si risolse in modo semplice in quanto la sola bottega del paesino dove effettuavamo tutte le nostre compere, non aveva grande smercio, e dunque il vendere un articolo costoso come un superalcolico faceva comodo e non avrebbe certo riportato alcunché alle suore del collegio.La mia prima sbornia fu dunque con quella bevanda. Era l'età in cui si voleva fare le gradasse con le amiche, ed il bere facilmente nei piccoli bicchieri come avevamo visto nei primi film di james bond, ci portò a conoscere un po’ più a fondo il lato oscuro dell’alcool. Avevamo acquistato una bottiglia di non so che marca polacca, l’unica della bottega, e la tenevamo ben sotterrata in un ripostiglio segreto nella nostra capanna durante la nostra assenza.Quel giorno trangugiammo con molta leggerezza vari bicchierini della trasparente bevanda così simile all'acqua. Passato l'impatto del primo sorso che ci tolse quasi il respiro e colorì le nostre gote, con stupidità giovanile si beveva d'un fiato il piccolo bicchiere ingannatore mostrando sicurezza e minimizzando il forte sapore a contatto della gola.Non a tutte, il bere a dismisura fece lo stesso effetto prò, per esempio a me ed altre amiche fece vomitare dopo neanche un’oretta, ...