Una cugina indimenticabile
Data: 09/02/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: RiCcaRdo, Fonte: EroticiRacconti
... sentito un sapore più buono, e lei quindi prendendo la palla al balzo, si abbassò prima la gonna e poi gli slip, mettendo in mostra il suo monte di venere, dal colore castano e luccicante ancora del suo piacere. Mi disse allora:”non avresti voglia di assaggiarmi ancora? Perchè non ti accomodi?” Non me lo feci ripetere due volte, e affondai col mio viso tra le sue cosce, dentro il paradiso che mi stava offrendo, riempiendomi le narici di quell'odore muschioso e penetrante che solo una donna può avere e può donare ad un uomo! La mia lingua incontrò ben presto il suo clitoride e iniziò a leccarlo con decisione, mentre le mie mani trafficavano indisturbate tra i suoi capezzoli ritti, riempiendosi di quelle rotondità. Anche lei voleva lasciarmi, evidentemente, un bel ricordo di quella giornata, e posizionandosi di traverso, riuscì ben presto a sfilarmi i jens e gli slip, e catturò il mio uccello, di nuovo ben ritto, tra le sue dolci labbrucce, incominciando un pompino pieno di calore e sensualità. Non avrei potuto dire se fosse esperta o meno, visto che anche io ero povero di esperienza, ma forse era l'istinto che ci diceva come muoverci, se alla fine questo 69 era diventato un'esperienza aldilà della ragione. Io leccavo come un pazzo le sue labbra, le sue ...
... cosce, il suo clitoride e riempivo la mia bocca dei suoi umori che copiosi sgorgavano da quella fessura. Anche lei parallelamente, leccava il mio glande, l'asta e di tanto in tanto anche le palle gonfie di sborra. Era veramente qualcosa di indicibile, e il nostro reciproco impegno ben presto dette i suoi frutti: ad un tratto mi ritrovai la bocca piena di un liquido salato e profumato, che non ebbi alcuna difficoltà a mandare giù con estrema voluttà. Anche lei si ritrovò piena del mio sperma che ancora una volta abbondantemente lasciava il mio uccello per incontrare le sue labbra. Eravamo sudati, accaldati, ma estremamente appagati. Mi voltai subito per incontrare la sua bocca e baciarla con una passione che non aveva precedenti. I miei umori si mescolavano ad i suoi sulle nostre labbra, e le lingue accarezzavano ogni angolo della bocca per assaporare quei liquidi che avevano segnato la nostra passione. Dopo diversi minuti, passati a limonare e a coccolare con le mani i rispettivi sessi, ormai un po' stanchi, pensammo bene di rivestirci e di tornare indietro a casa, visto che tra breve avremmo pranzato. Fu una domenica che non dimenticai tanto facilmente, e purtroppo non vidi più Valeria per diverso tempo, ma quel ricordo mi segnò nelle mie esperienze a venire.